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Autore: Luca Poma


 

“Misurare l’acqua”: un aspetto imprescindibile per garantire efficienza idrica nel mondo

Intervista a Arianna Arizzi di Maddalena SpA

Maddalena S.p.A. è una delle più importanti realtà internazionali nel settore degli strumenti di misura dell’acqua e dell’energia termica. Fondata nel 1919, l’Azienda ha costantemente evoluto la sua struttura e l’offerta di contatori per uso domestico e grosse utenze. Da sempre con lo sguardo volto all’innovazione, Maddalena S.p.A. offre una gamma completa di contatori smart (comunicanti), con orologeria meccanica ed elettronica, in conformità alle richieste della Direttiva Europea sull’efficienza energetica. Con una quota export superiore al 65%, Maddalena S.p.A. è una delle poche aziende europee di rilievo del settore, ancora indipendente e a conduzione familiare, e vede al momento la convivenza tra terza e quarta generazione in carica.  Ne parliamo con il CSR & Marketing manager Dott. sa Arianna Arizzi.

Qual è la Vostra missione?

“Rendere la misura dell’acqua la base imprescindibile per l’efficienza idrica del mondo”. E mi piace sottolineare che questa mission è pensata in perfetta armonia con l’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il principale mercato di riferimento è storicamente sempre stato quello dei contatori per acqua rivolti al settore Utility, ma negli ultimi anni, grazie alle spinte europee sull’efficienza energetica e ad una sempre maggiore consapevolezza da parte degli utilizzatori, è cresciuta molto la richiesta di strumenti di misura domestici, utili per estendere la gestione fino agli ultimi punti di prelievo. Maddalena S.p.A. ha quindi voluto allargare le proprie vedute anche al cosiddetto Submetering, sviluppando una gamma completa di strumenti dedicati a questo settore specifico, che ad oggi genera circa il 40% del fatturato, con un’importante crescita attesa per i prossimi anni.

La prima volta che si è posta attenzione alla sostenibilità, e perché…

La prima volta che abbiamo affrontato il tema della sostenibilità “chiamandolo per nome” era l’ottobre 2020: a pochi mesi dal mio ingresso in Azienda, infatti, intraprendevamo un nuovo e stimolante percorso orientato a fare luce sulle numerose azioni messe in atto nel corso degli anni a favore di dipendenti, ambiente e comunità, che già esistevano, ma non erano mai state comunicate sotto il nome di “azioni sostenibili”.

Il mio percorso personale e professionale mi aveva condotto infatti a conseguire con successo il titolo di CSR Manager, tra i primi in Friuli Venezia Giulia, grazie al corso di formazione CSR Manager Toolkit erogato da Unis&f e AnimaImpresa (Innovation, Industry 4.0, S3, social innovation), annoverato in seguito quale best practice da parte della Commissione Europea: un’occasione perfetta per poter osservare ed analizzare con i corretti strumenti una realtà aziendale che iniziavo a conoscere da vicino e che mi trasmetteva ogni giorno di più input che parlavano di Sostenibilità.

Mi sono trovata di fronte ad attività di formazione, welfare, sostegno alla comunità, di impegno verso i dipendenti… che posso descrivere come un magma non codificato di idee con però importanti ricadute in termini sociali. Oltre a ciò avevo la certezza di lavorare per un’Azienda con un solido sistema di Governance ed una forte attenzione all’integrazione dei processi, testimoniato dalla presenza di un Sistema di Gestione Integrato (parlo di Certificazioni 9001-14001-27001 e 45001 cui nel breve si è aggiunta anche SA8000 Social Accountability).

Se a questi aspetti aggiungiamo inoltre il recente ampliamento della sede produttiva e direzionale di Povoletto (UD) costruita in classe A4 e dotata di pannelli fotovoltaici in grado di coprire circa il 20% del fabbisogno energetico, non potevo che orientami a pensare secondo una logica ESG (Environmental, Social e Governance).

Un’attenta osservazione ed analisi di questi aspetti mi ha fatto comprendere che era giunto il momento di spostarci dal terreno della sostenibilità inconsapevole – o meglio di azioni consapevolmente messe in atto ma non comunicate secondo questa chiave di lettura – ad un ambiente ormai fertile per intraprendere un vero e proprio percorso orientato alla Responsabilità Sociale di Impresa di cui anche il CdA stava iniziando a comprendere il valore in termini strategici.

Cosa significa la parola “sostenibilità” per Maddalena, e come la declinate?

È vera cultura e crescita d’impresa: un concetto che fa parte del DNA dell’Azienda e orienta strategie, visioni e valori, ma era necessario esercitare un’operazione maieutica per evidenziare agli occhi di tutti gli Stakeholder, interni ed esterni, i punti di forza e di debolezza di questo percorso e per poter costruire un dialogo condiviso.

È stato un viaggio intenso, ma nel contempo in rapido sviluppo, che ha visto in primo luogo il riconoscimento e l’inserimento della mia figura con il ruolo di Manager della Sostenibilità all’interno dell’organigramma aziendale, seguito a stretto giro dall’ottenimento della Certificazione SA8000, di alcuni Rating ESG (uno dei quali ci ha visto tra le Top100 Aziende Sostenibili su Forbes nel 2021) e che culmina oggi con la pubblicazione del primo Bilancio di Sostenibilità.

Il Bilancio chiaramente non va considerato come punto di arrivo, bensì di partenza: un traguardo nel quale le azioni contano molto più delle parole e i progetti assumono sfaccettature che li vedono integrati con criteri ESG, Obiettivi dell’Agenda 2030 e perseguono i risultati emersi dall’analisi di materialità per tracciare i passi successivi.

Fare Sostenibilità per la nostra azienda significa soprattutto integrare nella strategia i temi materiali, mantenere coerenza tra valori e azioni e comunicare in maniera trasparente gli impatti che ci riguardano nei confronti di tutti gli Stakeholder.

Siamo davanti ad un cambiamento organizzativo che vede la sostenibilità sempre più presente in tutti i processi aziendali: in particolare, con l’obiettivo di contribuire ad un futuro dove l’acqua sia valorizzata e misurata con la precisione che da oltre cento anni contraddistingue l’operato di Maddalena.  

Ci racconta brevemente alcuni tra i progetti più salienti?

Approfitto di questa domanda per raccontare alcuni progetti che non potete leggere sul Bilancio di Sostenibilità perché molto recenti e dunque successivi al periodo rendicontato: si tratta di iniziative legate al welfare che nascono dall’occasione del Bando #Conciliamo, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche della famiglia.

Il Bando intende favorire la realizzazione di interventi per promuovere la conciliazione lavoro-famiglia e risolvere problemi comuni, così da impattare positivamente sulla qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori e, quindi, sulla produttività delle imprese.

I progetti realizzati al momento sono due: un centro estivo interaziendale e l’inserimento in azienda del maggiordomo aziendale, ma altre novità sono previste all’orizzonte già nel 2023.

Cerco di sintetizzare al massimo queste iniziative: quella del Centro Estivo Interaziendale è stata rivolta già a partire dalla scorsa estate a tutte le famiglie dei dipendenti che hanno al loro interno figli di età compresa tra i 3 e i 13 anni. I bambini coinvolti, oltre 30 in totale, hanno potuto accedere gratuitamente e in orario di ufficio a spazi loro dedicati all’interno del giardino aziendale di ICOP Società Benefit, una delle tre aziende partner del progetto, per godersi un’estate all’insegna del divertimento e in totale sicurezza. Mensa aziendale con prodotti freschi e a km0, nuove amicizie e giochi all’aria aperta, ma anche un’ora di compiti ogni giorno: questa la ricetta del successo, soddisfacente sia per gli adulti che per i più piccini. Le iscrizioni per l’estate 2023 sono già aperte ed in raddoppio rispetto allo scorso anno.

Il secondo progetto di conciliazione, avviato all’inizio di ottobre 2022, ha visto l’introduzione in azienda del Maggiordomo Aziendale, una figura adibita allo svolgimento di attività burocratiche o mansioni generiche di carattere privato. Lo scopo principale è quello di facilitare il mantenimento di un corretto equilibrio tra vita e lavoro assolvendo alle incombenze quotidiane dei dipendenti, altrimenti inconciliabili con l’orario di lavoro.

Quanto è emerso da una prima mappatura interna condotta a quattro mesi dall’avvio della sperimentazione, è che il gradimento dell’iniziativa è estremamente elevato: oltre il 90% dei dipendenti ha valutato la soddisfazione dell’iniziativa massima in una scala da 1 a 5. La disponibilità e la cordialità della figura scelta aumentano inoltre l’apprezzamento del servizio. Ovviamente la Maggiordomo si muove per le commissioni con uno sguardo rivolto all’ambiente: calendarizza gli appuntamenti per ottimizzare gli spostamenti ed è dotata di una citycar equipaggiata con nuova tecnologia mild hybrid a benzina che permette un abbattimento di consumi, e quindi di emissioni di CO2, in media, dal 20% al 30%.

Questi sono solo due dei numerosi progetti sostenibili che rientrano nell’ambito delle attività che Maddalena S.p.A. sta introducendo con lo scopo di migliorare il bilanciamento tra vita privata e vita lavorativa dei propri dipendenti ed ampliando così la sua offerta di welfare. Per leggerne di altri, invece invito i più curiosi a scaricare il documento del Bilancio di Sostenibilità e scoprire quante iniziative vengono messe in atto ogni anno dalla nostra azienda.

Perché un bilancio integrato se siete una B2B?

Cito l’incipit della lettera agli Stakeholder a firma della nostra Vicepresidente Clara Maddalena che apre il primo Bilancio di Sostenibilità.

“Nei prossimi anni assisteremo ad un cambio epocale nell’ambito della rendicontazione di Sostenibilità.

Da gennaio 2024 (con report all’inizio del 2025) le imprese dell’Unione Europea già oggi soggette a presentare la Dichiarazione Non Finanziaria (ex D.Lgs 254/2016) saranno obbligate a rendere pubblici i dati sul loro impatto ambientale, sulle persone, sul pianeta e sui rischi di Sostenibilità a cui sono esposte. Seguite a ruota, a gennaio 2025, dalle grandi imprese e nel 2026 anche dalle PMI.

È di metà novembre ‘22 l’adozione in via definitiva da parte del Parlamento Europeo della direttiva sulla comunicazione societaria sulla Sostenibilità (CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive). Ciò dovrebbe gettare le basi per ragionare su standard di trasparenza sulla Sostenibilità a livello globale, per rafforzare l’economia sociale del mercato e ridurre il problema, sempre più diffuso, del greenwashing.

L’Unione Europea ha voluto imprimere forza all’argomento introducendo obblighi specifici per gli istituti finanziari: un orientamento potente per indirizzare i finanziamenti alle aziende più meritevoli, non solo dal punto di vista economico-finanziario, ma anche secondo i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance).

Alla luce di tutto questo, sono ancora più convinta della direzione intrapresa verso la non facile strada per la redazione volontaria di questo primo Bilancio di Sostenibilità a partire dai dati degli anni 2020/21…”

Ovviamente, muoversi all’interno dell’ambito della sostenibilità non è stata né una scelta facile né affatto scontata, un percorso che una volta intrapreso non permette più di tornare indietro.

La scelta di giungere, dopo i passaggi già illustrati in precedenza alla stesura di un Bilancio di Sostenibilità è stata pressoché naturale. Questo documento ha permesso di dare spazio alle azioni, alle progettualità concrete, ai dati quantitativi, oltre che a includere un racconto puntuale dei numerosi passaggi che hanno visto portare in evidenza una vera e propria Strategia di Sostenibilità all’interno dell’Azienda.

L’appartenere ad un settore come quello del metering acqua e relazionarsi con Utility e Multi-Utility, sempre più chiamate a rispondere in termini di sostenibilità sul mercato internazionale, ha agevolato il processo.

In uno scenario globale dove l’acqua è, e sarà sempre di più, una risorsa scarsa e strategica, è indispensabile che tutti gli attori della filiera estesa dell’acqua adottino una visione strategica di insieme per accelerare la transizione verso modelli di gestione e consumo della risorsa più sostenibili. Obiettivo questo condiviso anche all’interno della Community Valore Acqua per l’Italia di The European House Ambrosetti di cui abbiamo scelto di essere parte attiva dal 2020, primi nel nostro ambito. 

Una gestione efficiente e sostenibile della risorsa idrica passa anche attraverso l’adozione del paradigma “Smart&Digital Water” che insiste sulla riduzione dei prelievi idrici, dei consumi e degli sprechi tramite innovazione ed efficientamento tecnologico e si concretizza tramite la digitalizzazione e l’integrazione degli asset infrastrutturali e produttivi della filiera estesa dell’acqua.

Il ruolo che Maddalena può giocare in questo contesto riguarda in particolare il concetto di efficienza della misura per il risparmio dell’acqua, che si poggia su alcuni temi fondamentali tra cui una corretta gestione del parco contatori acqua: si pensi che il parco contatori installato in Italia –20mln di pezzi – ha un’età media di oltre 20 anni e quando si parla di NRW (Non Revenue Water) va sempre fatta una distinzione tra perdite reali (condotte) e presunte (mancata contabilizzazione e sottostima vecchi contatori, etc.); poi, un’adeguata scelta del tipo di contatore in termini di tecnologia di misura, dimensionamento, classe di precisione e rispetto delle normative vigenti (metrologiche e sanitarie); infine, le nuove tecnologie per la trasmissione e condivisione dei dati che caratterizzano lo smart metering e che portano con sé innumerevoli vantaggi tra cui una riduzione dei costi, una migliore gestione della rete ed una maggiore consapevolezza del cliente finale in relazione ai propri consumi e dunque all’uso razionale delle risorse.

Alla luce di tutto ciò, una realtà come Maddalena non poteva che porsi come precursore anche del terreno della sostenibilità, anticipando di qualche anno gli obblighi normativi che presto toccheranno più da vicino il panorama imprenditoriale europeo e sperimentando la gestione dello strumento del Bilancio che oggi è stato redatto in conformità ai GRI standard ma che domani potrà anche essere certificato da terza parte.

Cosa vede spostando lo sguardo avanti di 5 anni?

Un’azienda che ha continuato a crescere e che ha sviluppato al suo interno un dipartimento di carattere trasversale che contribuisce ad alimentare i temi legati alla Sostenibilità: se dal punto di vista della Governance aziendale e del sociale sono già state gettate ottime basi sulle quali si è ovviamente continuato a lavorare, dal punto di vista ambientale, in particolar modo nell’ambito della ricerca e sviluppo di prodotto e di processo, non possiamo che aver continuato a studiare ed investire in questi 5 anni.

Vedo anche l’attenzione verso una filiera sempre più virtuosa, che renda i fornitori veri partner di co-design di prodotto e che analizzi queste collaborazioni in termini di maggiore sensibilità sui temi legati allo Sviluppo Sostenibile. Non so se potremo già parlare concretamente di un processo di Sustainable Supply Chain Management ma sicuramente avremo gettato le basi per lavorare in questa direzione.

Nel breve, il Regolamento Europeo sulla Tassonomia (Reg. UE 2020/852) prevedrà obblighi di disclosure per stabilire fatturato e costi derivanti da attività economiche sostenibili e per individuare queste ultime sulla base di criteri tecnici. Tra cinque anni credo e spero che il sistema sarà rodato tenendo conto dei progressi tecnologici e delle evoluzioni normative in atto.

Tra cinque anni mancherà davvero poco alla dead line propostaci dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Lavorando al tavolo della Community Valore Acqua per l’Italia di The European House Ambrosetti immagino che avremo contribuito concretamente alla strategia comune di medio termine (2022-25) che punta ad affermare l’Italia come un Paese sostenibile a partire dalla gestione efficiente, locale e circolare della risorsa acqua, rendendola asset competitivo e di sviluppo.

Contemporaneamente, sul piano personale, mi vedo cresciuta nel ruolo che mi piace chiamare di Ambasciatore della sostenibilità, e che ho già iniziato a costruire in questi anni, con un intento di contaminazione culturale che toccherà in modo trasversale diversi Stakeholder. Il fine ultimo sarà quello di favorire un’azione strutturata di sensibilizzazione, informazione ed educazione.

Mi piace pensare che continuerò a formarmi in modo sempre più approfondito su queste tematiche e contemporaneamente a intervenire all’interno di enti, scuole, università e aziende per condividere la mia esperienza e diffondere da un lato la cultura della misura dell’acqua e dall’altro un’esperienza concerta di sostenibilità che non prescinda mai dai concetti di coerenza e collaborazione concreta con i nostri pubblici.

AGGIORNAMENTO del 23/06/23 h 11:00: Notizie dai ghiacciai – Reson-Ice – Il ghiaccio che risuona dal Friuli Venezia Giulia

Reson-Ice – Il ghiaccio che risuona” è uno dei progetti vincitori della call Radio Utopia – Notizie dal mondo lanciata in occasione della XVIII Biennale Internazionale di Architettura di Venezia 2023.

La visionaria chiamata è volta a raccogliere notizie dal mondo sotto forma di contributi sonori e a metterli in scena, dall’1 al 5 agosto, all’interno del padiglione francese, quando il Ball Theatre si trasformerà in un teatro radiofonico, un palcoscenico concepito come un’antenna che riceve e trasmette e che si fa campo di sperimentazione, ricerca e dibattito. 

La risposta dal Friuli Venezia Giulia è il paesaggio sonoro “Reson-Ice”, un progetto che unisce arte, natura e musica e trasmette un messaggio intenso e coinvolgente. L’audio capta il dialogo tra due ghiacciai: il ghiacciaio italiano a quota più bassa, Montasio-Alpi Giulie, che si mantiene resiliente, e quello del Monte Bianco, un paesaggio culturale che si auspica possa preservare l’ambiente glaciale.

Questo progetto straordinario è stato ideato da due avvocati e musicisti udinesi: Pietro Tonchia e Paola Fattori, che insieme hanno ideato Reson-Ice per creare consapevolezza sulla fragilità del sistema idrico e spingere alla sua protezione. Ed è stato reso possibile grazie al contributo determinante di Daniela Piussi, guida montana, per la registrazione audio sul Montasio, e di Mingma Sherpa della valle del Makalu, per l’audio dal rifugio Requin, Vallée Blanche. A credere nel progetto anche Maddalena Spa, azienda friulana a vocazione internazionale, specializzata negli strumenti di misura dell’acqua, che ha fornito il suono e la precisione di un contatore per acqua volumetrico che evoca un simbolico conto alla rovescia e richiama l’urgenza di preservare questa risorsa preziosa. Inoltre, il progetto ha ricevuto il supporto di Federico Cazorzi, professore di idrologia dell’Università di Udine e membro del Comitato Glaciologico Italiano, Mariano Bulligan, violoncellista, Guido Candolini, guida alpina, ed Ekita, organizzazione di Udine fortemente orientata alla sostenibilità.

“I ghiacciai per creare consapevolezza sulla fragilità del sistema idrico e prendersene cura. Il suono di un contatore per l’acqua che evoca un conto alla rovescia e sottolinea l’urgenza e la necessità di proteggere questa risorsa scarsa e preziosa.” – affermano gli autori Pietro Tonchia, cultore di paesaggio sonoro, e Paola Fattori, appassionata di montagna – “Poi il ghiaccio sublima in musica creando un’esperienza sensoriale unica.”

L’apice è il violoncello di ghiaccio, scolpito dall’artista Tim Linhart sul ghiacciaio Presena. Lo strumento intona l’ultimo canto dei ghiacciai, eseguendo il tema leitmotiv di “N-Ice Cello Concerto” composto da Giovanni Sollima per il docufilm di Corrado Bungaro “Storia del violoncello di ghiaccio”, Wasabi filmakers, disponibile su Raiplay.
La musica del violoncello risuona attraverso il paesaggio glaciale, portando un messaggio di fragilità e speranza.

Reson-Ice è un’opera d’arte viva, vibrante, profonda che coinvolge il pubblico in un’esperienza emotiva e riflessiva.  Ed è solo l’inizio di un meraviglioso viaggio di esplorazione nel nostro territorio. Il progetto infatti darà vita anche ad un’opera d’arte che vedrà uniti il contatore per l’acqua e i suoni due ghiacciai, trasformandoli in elemento totemico itinerante. Attraverso la fusione di suono, natura e arte, si mira a sensibilizzare le persone sull’importanza di proteggere e preservare l’acqua, affrontando i cambiamenti climatici, promuovendo la sostenibilità ambientale e contribuendo al raggiungimento dell’Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.


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