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Circular economy: arriva il primo collant nato dal riciclo delle bottiglie di plastica

Circular economy: arriva il primo collant nato dal riciclo delle bottiglie di plastica

Indossare un collant nato dal riciclo delle bottiglie in plastica? Quella che potrebbe sembrare una frontiera eco-avveniristica oggi è nient’altro che realtà: merito del lavoro di RadiciGroup – realtà italiana nata a Bergamo leader nella produzione di poliammidi, fibre sintetiche e tecnopolimeri destinati ad applicazioni in diversi ambiti, principalmente nel settore tessile/moda – e Oroblù – marchio di calze di alta gamma di proprietà di CSP International, gruppo che opera nel settore della produzione e distribuzione delle calze, intimo uomo e donna e costumi da bagno situato nella zona di Mantova.

La collaborazione fra le due aziende ha infatti dato vita – come loro stesse spiegano – “a un prodotto tessile di qualità, alla moda e sostenibile grazie a un limitato impatto sull’ambiente”: il risultato prende il nome di “Oroblù save the oceans” ed è il primo collant italiano realizzato con filati ottenuti dal riciclo del Pet delle bottiglie e come ulteriore contributo alle prospettive del sustainable fashion.

Zero consumo di nuova materia prima e tintura in massa

“Oroblù Save the Oceans” è un collant nero, 50 denari, realizzato con Repetable, il nuovo filato di poliestere prodotto da RadiciGroup, ottenuto mediante un processo di riciclo post-consumer delle bottiglie di plastica, che consente di abbattere le emissioni di CO2 e ridurre i consumi di acqua ed energia. Repetable è stato scelto da Oroblù, dopo un’attenta fase di studio e valutazione, per le sue caratteristiche uniche e per le prestazioni tecniche elevate, che rispondono pienamente alle esigenze del progetto Save the Oceans. Oltre a non consumare nuova materia prima vergine, Repetable viene anche tinto in massa, consentendo un ulteriore risparmio di acqua ed energia elettrica impiegate nella lavorazione.

Filiera Made in Italy trasparente, tacciabile e a km zero

“La nostra azienda ha da sempre sviluppato collezioni che offrono prodotti di qualità, in cui l’attenta mano stilistica, in concerto con il team di sviluppo prodotto, ha sempre curato la costante attenzione all’eco-innovazione” spiega Carlo Bertoni, amministratore delegato di Csp International Fashion Group. “Abbiamo sviluppato il concetto di sostenibilità integrandolo al nostro metodo di lavoro, attraverso la selezione di materie prime riciclate e riciclabili, garantendone l’intero percorso di tracciabilità, forti, anche del fatto, che il ciclo produttivo è basato prevalentemente in Italia nel territorio mantovano.
Da anni lavoriamo con RadiciGroup con il quale abbiamo concretizzato l’importante progetto “Save the Oceans”, realizzando collant che vestono le gambe delle donne e che di pari passo fanno bene all’ambiente”.
Grazie a questa collaborazione tra due aziende familiari, fortemente radicate sul territorio, ma con una dimensione internazionale, nasce così una filiera di produzione Made in Italy totalmente trasparente, tracciabile e a km zero, compresa nell’area tra Bergamo e Mantova”.

“La nostra strategia di prodotto – sottolinea Angelo Radici, presidente di RadiciGroup – è sempre più orientata a incrementare l’uso di materia prima da recupero, senza però rinunciare alle performance delle soluzioni che proponiamo ai nostri clienti. Abbiamo lavorato fianco a fianco con Oroblù per mettere sul mercato un collant di qualità, bello e sostenibile che potesse soddisfare le esigenze anche delle consumatrici più attente e sensibili a queste tematiche. Ed è per noi motivo di orgoglio poter lavorare con realtà di eccellenza del nostro territorio”.

Sarà possibile acquistare i collant “Oroblù Save the Oceans” presso le boutique di intimo e grandi magazzini premium selezionati a partire da agosto 2021, con l’arrivo nei punti vendita della collezione autunno-inverno 2021.