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La Camera dei deputati vieta la plastica, l’acqua sarà in vetro o del rubinetto

La Camera dei deputati vieta la plastica, l’acqua sarà in vetro o del rubinetto

Presso i ristoranti, i bar e la buvette di Montecitorio si potrà consumare acqua solo in bottiglie di vetro o proveniente dalla rete idrica pubblica

La Camera dei deputati diventa «plastic free». Entra in vigore la decisione, adottata dal Collegio dei Questori, che prevede l’eliminazione dei contenitori di plastica monouso per l’acqua da tutte le aree di ristoro dei palazzi della Camera. Presso i ristoranti, i bar e la buvette di Montecitorio si potrà consumare acqua solo in bottiglie di vetro o proveniente dalla rete idrica pubblica. E’ stato così tradotto in atto anche l’intendimento di rendere plastic free la Camera dei deputati, manifestato sin dall’inizio della legislatura dal Presidente Roberto Fico.

Per incentivare gli utenti all’utilizzo dell’acqua proveniente dalla rete pubblica è stato rinnovato e reso più funzionale l’impianto di spillatura che eroga acqua presso il self service di Palazzo Montecitorio, è stato installato un analogo impianto al quinto piano di Palazzo del Seminario e ne saranno installati, entro il mese di luglio, altri due al piano ammezzato semicircolare dell’Aula in sostituzione degli attuali erogatori, che dispensano acqua contenuta in recipienti in plastica.

«Un’ottima notizia». Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha commentato il fatto che la Camera dei Deputati è diventata plastic free. «Ringrazio il presidente della Camera Roberto Fico – ha detto – per la sensibilità dimostrata nell’aver subito accolto il mio appello ad aderire alla campagna #plasticfree. Dopo un lavoro portato avanti in questi mesi, il traguardo è stato raggiunto anche a Montecitorio». «Non posso chiedere ai cittadini – ha aggiunto Costa – di diventare plastic free se le istituzioni non danno per prime il buon esempio. Noi l’abbiamo dato in ottobre, quando il ministero dell’Ambiente si è liberato della plastica monouso. In tanti – ministeri, Regioni, Comuni, imprenditori, associazioni, scuole, stabilimenti balneari – ci hanno seguito. Un ‘virus’ che spero continui a diffondersi».