Orsetti fetish e documenti inquietanti: perché Balenciaga ha ritirato le sue due ultime campagne (chiedendo scusa)?
Doveva essere una campagna di Natale dedicata agli oggetti del cuore di Demna, il direttore creativo della maison Balenciaga. Eppure, è finita per essere tutt’altro: uno scandalo con tanto di scuse pubbliche e presa di posizione contro la pedofilia. L’errore (leggasi anche: orrore) di valutazione in effetti c’è, e solleva non poche critiche rispetto ai passaggi degli addetti ai lavori dietro le quinte: com’è possibile che nessuno si sia accorto di nulla?
Tutto è iniziato con i peluche a forma di orsetto vestiti in stile bondage, parola che il dizionario Treccani definisce esattamente così: «Pratica sessuale consistente nel legare o immobilizzare il partner, consenziente». Tutto è peggiorato con l’associazione di questi stessi peluche al mondo dell’infanzia: cosa ci facevano due bambine, con gli orsetti fetish tra le mani, nella campagna Balenciaga Objects?
Scattata da Gabriele Galimberti, presentato dal marchio come un fotografo spesso coinvolto in progetti che lo vedono all’opera con le eccentricità della vita quotidiana, la campagna porta in scena decine e decine di oggetti concepiti come regali di Natale, andando a completare la serie fotografica Toy Stories dell’artista stesso: «Un’esplorazione di ciò che le persone collezionano e ricevono come regali», recita la nota stampa ufficiale. Che si venda pure l’idea come si vuole, fatto sta che il popolo di Twitter – la piattaforma social proprio recentemente abbandonata da Balenciaga (pare per colpa di Elon Musk) – non è stato indulgente: «Credevo la gente stesse scherzando, ma no. Forse è per questo che Balenciaga ha lasciato Twitter. Non vogliono essere accusati. Sì, queste bambine stringono tra le mani orsetti vestiti con look in stile bondage», ha twittato un’utente.
La polemica non termina qui. Circa due settimane prima del lancio di Balenciaga Objects, la casa di moda diretta da Dmena aveva divulgato anche la campagna della collezione Balenciaga / adidas per la stagione Primavera-Estate 2023, a cui anche la modella Bella Hadid e l’attrice Isabelle Huppert hanno prestato il volto. Scattate negli uffici della Borsa di New York dal fotografo Chris Maggio, le immagini sono state ulteriore oggetto di controversia.
Zoom alla mano, l’autorevole profilo social Diet Prada ha portato in evidenza ulteriori riferimenti al mondo della pedofilia. Tra documenti sparsi ovunque nel disordine apocalittico dell’ufficio, proprio sotto un’iconica borsa Hourglass di Balenciaga, compare lo stralcio di una sentenza del 2008 che, come riporta la fonte, ribadisce «la promozione o la pubblicità della pornografia infantile come crimine federale non protetto dalla libertà di parola». Ancora, nel setting in cui posa Isabelle Huppert è stato incluso un libro d’arte di Michael Borremeans. «Il suo lavoro – scrive Diet Prada – è caratterizzato da bambini e adulti nudi coinvolti in atti di violenza, incluso il cannibalismo».
Alla luce di tutto ciò, segue un’infinità di domande: dov’erano gli addetti ai lavori? Chi ha approvato quei documenti? Chi li ha scelti? E dov’era Demna, designer che si è sempre schierato dalla parte dei diritti umani? Le scuse non sono tardate ad arrivare. «Ci scusiamo sinceramente per qualsiasi offesa abbia potuto arrecare la nostra campagna di Natale – ha scritto Demna su Instagram. – I nostri peluche a forma di orsetto non avrebbero dovuto essere presentati accanto a dei bambini in questa campagna. Abbiamo immediatamente rimosso la campagna da tutte le nostre piattaforme».
Scuse a firma Demna anche per la campagna Balenciaga / adidas: «Ci scusiamo per aver messo in mostra documenti inquietanti nella nostra campagna. Abbiamo a cuore questo tema e ci muoveremo legalmente contro le parti responsabili della creazione del set includendo oggetti non approvati nella nostra campagna Primavera-Estate 2023. Condanniamo fortemente l’abuso sui bambini in ogni forma. Ci schieriamo a sostegno del benessere e la sicurezza dei bambini».
Chi dovrà rispondere ai provvedimenti legali è ancora da scoprire. Intanto, Gabriele Galimberti, che ha scattato Balenciaga Objects, ha rilasciato la seguente dichiarazione a Newsweek: «Non sono nella posizione di commentare le scelte di Balenciaga, ma devo evidenziare che non sono stato assolutamente coinvolto nella scelta dei prodotti, dei modelli (le bambine, ndr) né della loro stessa associazione».