Ségolène Royal: "Mille scuse alla Nutella". Il ministro francese aveva chiesto di non mangiarla più. Scatenando le polemiche.
Alla fine le scuse di Ségolène Royal sono arrivate. Un breve tweet, pubblicato nel pomeriggio, con cui il ministro dell’Ecologia francese ha fatto dietrofront rispetto al suo atto d’accusa alla Nutella: “Mille scuse per la polemica sulla Nutella”.
Mille excuses pour la polémique sur le #Nutella. D’accord pour mettre en valeur les progrès.
— Ségolène Royal (@RoyalSegolene) 17 Giugno 2015
Immediati i commenti di tanti amanti della crema di nocciole che avevano puntualizzato come non solo Ferrero, produttore di Nutella, ma anche tante altre realtà industriali si servano dell’olio di palma. Non erano mancate, poi, le critiche delle istituzioni e della politica. Il ministro dell’Ambiente italiano, Gian Luca Galletti, aveva criticato apertamente l’omologa francese. “Segolene Royal sconcertante: lasci stare i prodotti italiani. Stasera per cena… pane e #Nutella”, aveva scritto su Twitter Galletti.
Segolene Royal sconcertante: lasci stare i prodotti italiani. Stasera per cena… pane e #Nutella
— Gian Luca Galletti (@glgalletti) 16 Giugno 2015
E Nutella fu. E i francesi che si incazzano? Agnese #Renzipic.twitter.com/8FH0akGs2A
— Oriana Liso (@Orialiso) 17 Giugno 2015
Accanto alle precisazioni aziendali e alle polemiche politiche, poi, la rivolta del web. E rilevante è anche il commento apparso oggi su Il Sole 24 Ore. “L’impatto ambientale dell’olio di palma ovviamente c’è, perché ogni atto umano ha un impatto sull’ambiente. Ed è vero che ci fu un impoverimento del mondo quando si abbatterono migliaia di ettari di foresta pluviale in Malesia o in Indonesia per piantare palme da olio. Ma boicottando la Nutella non si rallentano i consumi di olio di palma né si restituisce foresta pluviale. Se non esistesse la crema al gianduia, la coltura di palme non perderebbe un ettaro e le navi cisterna cariche di olio viaggerebbero sulle stesse identiche rotte. Rinunciare all’olio di palma significa favorire altri grassi e altre colture di pari impatto”. Quello di Royal, conclude Il Sole 24 Ore, è un brutto scivolone.