GUCCI sceglie i meme per parlare ai millennials
Due dei giovani creativi che hanno collaborato con Gucci ci raccontano in un’intervista com’è lavorare su un social network
Da quando Alessandro Michele è arrivato a Gucci è riuscito a costruire un immaginario personalissimo, fatto di viaggi esotici e antropologici, di mondi magici e immaginari. Uno stile vintage pensato con un’attitudine sempre e comunque contemporanea. La sua forza sta proprio nel saper giocare col tempo: da una parte uno sguardo al passato e l’altro riflesso nello schermo di un telefono a guardare oltre. Banale? Ma non è forse l’unico modo per parlare oggi ai giovani?
Il popolo di Instagram e la moda hanno un’esigenza in comune: vogliono entrambi presentarsi sempre al meglio. I meme sono immagini che riassumono situazioni o sensazioni che stiamo vivendo, nonché una delle tendenze più forti dei social; un’ossessione che ci vede tutti coinvolti nel mandarci quotidianamente DM. Per la presentazione del suo ultimo orologio, Gucci ha scelto proprio questo linguaggio, invitando artisti e meme creator a collaborare insieme. A riunire il progetto è l’hashtag #TFWGucci (“That Feel When” – quella sensazione che si prova quando).
Per un giorno abbiamo avuto modo di conoscere dal vivo queste persone, che quotidianamente si interfacciano con migliaia o milioni di utenti, anche se in maniera del tutto virtuale. Il loro è un lavoro di ricerca e di copying a tutti gli effetti; lavorano sempre, lavorano ovunque, talvolta part-time e su FaceTime, quando sono un duo. Molti di loro ci tengono a tenere privata la loro identità anagrafica, ma con un paio siamo riusciti a fare due chiacchiere.
Ps.
lallo25, l’Instagram di Alessandro Michele, spacca!
Olaf Breuning
Olafbreuning
Chi è un meme creator?
Sinceramente, prima di fare questo meme su Gucci non ne avevo idea. Sì, ne avevo visti diversi sui social, ma non sapevo che fossero un fenomeno vero e proprio. Sapevo però che il concetto di “meme” è stato creato da Richard Dawkins, ma credo che neanche lui pensasse che sarebbe diventato così conosciuto su internet.
Prova a descrivere il tuo lavoro con un cliché…
Sono un artista contemporaneo, con tutti i cliché che comporta, tipo dormire troppo e non farsi la barba.
Quanto tempo passi su Instagram ogni giorno? Lavori da solo o c’è qualcuno che ti aiuta?
Pubblico una o due foto a settimana, quando vedo una faccia. Non voglio forzare i miei ritmi, deve essere naturale. Ma, come ogni giovane adulto dipendente dall’iphone che si rispetti, controllo ogni giorno quello che pubblicano gli altri. Non seguo troppe persone, quindi comunque non mi porta via troppo tempo.
I tuoi follower sono più di 63k: quali sono i messaggi privati più strani che hai ricevuto?
Adoro quando la gente mi scrive ‘non vedo la faccia!’ e io penso: ‘ma fai sul serio?’ I miei volti sono estremamente semplici, ma sì, esiste chi neanche li vede nelle foto!
Prima di Gucci hai già lavorato a collaborazioni con altri brand?
Sì, negli ultimi dieci anni ho collaborato con diversi marchi di moda, sia grandi che piccoli. In quanto artista, trovo sempre rigenerante interfacciarmi con persone che non fanno parte del mondo dell’arte.
Instagram ha un suo linguaggio, proprio come ogni nuovo mezzo di comunicazione: quali sono le caratteristiche irrinunciabili per dar vita a progetti creativi di valore su Instagram?
Credo che le caratteristiche siano le stesse per ogni lavoro creativo, indipendentemente dal mezzo: un linguaggio forte, unito a una direzione personale onesta e riconoscibile.
Si dice che Instagram sia un nuovo format editoriale. Sei d’accordo?
Onestamente, non mi interessa. Io sono un artista e Instagram è semplicemente un modo per divertirmi un po’. Ma anche se fosse un nuovo format editoriale, probabilmente sarebbe un fenomeno temporaneo. Le cose vanno e vengono. Credo che per far conoscere le proprie idee, oggi sia necessaria una buona dose di velocità e flessibilità!
C’è un’opzione che vorresti aggiungere a Instagram?
Sì! Il pollice in giù. La cultura della felicità a tutti i costi di Instagram mi infastidisce un po’. Sarebbe un modo democratico per poter dire chiaramente: “non mi piace!”
Hai mai pensato di cancellare il tuo account? Lo faresti davvero?
No, Instagram mi piace. Sono interessato alle arti visive! Però, presto cancellerò il mio profilo su Facebook. Se lo farò davvero? Chiedimelo tra qualche settimana.
ChampagneEmojis
Chi è un meme creator? E cosa fa? Prova a descrivere il tuo lavoro con un cliché…
C’è una grande differenza tra essere un meme creator e gestire un account di meme, ma molte persone non lo sanno. La maggior parte delle pagine di meme più conosciute, quelle a cui si collega automaticamente l’idea stessa di meme, non creano i loro contenuti, sono tutti repost. I miei post sono originali all’80%, e quando faccio un repost solitamente è un meme fatto da un mio amico che mi è particolarmente piaciuto. Ho una decina di chat di gruppo con altri meme creators, che usiamo per collaborare, scambiarci idee e tenerci aggiornati su quanto sta accadendo nel mondo.
Quanto tempo passi su Instagram ogni giorno? Lavori da solo o c’è qualcuno che ti aiuta?
Contando il tempo che passo facendo ricerca, controllando le descrizioni, aggiornandomi sulle ultime novità e parlando con altri creatori di meme, il lavoro di meme creator mi occupa per circa 4-6 ore al giorno. Recentemente ho aperto una nuova pagina con un amico, ma è ancora molto piccola. Ma la pagina principale, ChampagneEmojis, la gestisco da solo.
I tuoi follower sono più di 210k: quali sono i messaggi privati più strani che hai ricevuto?
ChampagneEmojis è il mio primo account, ed è anche quello principale, ma in tutto ne ho 8 (non includendo il mio profilo personale, che non uso mai). L’account su cui ho ricevuto i messaggi privati più strani, i migliori, ma anche i peggiori, è DrunkPeopleDoingThings perché è una raccolta dei contenuti che mi mandano i follower, quindi ricevo più di 50 video al giorno.
Prima di Gucci hai già lavorato a collaborazioni con altri brand?
La collaborazione con Gucci è assolutamente quella più importante, finora. Ho lavorato con altre aziende che mi hanno chiesto di creare contenuti per loro, a volte cose interessanti e altre volte noiose. Con Gucci lavoriamo a un obiettivo è completamente diverso.
Instagram ha un suo linguaggio, proprio come ogni nuovo mezzo di comunicazione: quali sono le caratteristiche irrinunciabili per dar vita a progetti creativi di valore su Instagram?
Il linguaggio di Instagram, e quello dei meme in generale, è piuttosto strano. Molti meme che faccio o che mi piacciono sono auto-referenziali e costruiti sulla base di meme creati in precedenza. E mentre noi ci spingiamo sempre più avanti creando nuovi meme, i nostri riferimenti si fanno sempre più complessi e difficili da capire per chi non fa parte di questo mondo. Vista da questa prospettiva, quella dei meme è una subcultura isolata, in cui i creatori e i loro follower hanno questi scherzi incomprensibili per chiunque altro.
Si dice che Instagram sia un nuovo format editoriale. Sei d’accordo?
Sì, sono d’accordo. Lavoro a stretto contatto con altri 50 meme creator e siamo tutti fan dei contenuti che i nostri colleghi pubblicano. Ognuno comunque ha uno stile e un senso dell’umorismo personale. Il mio stile è un mix di scarsa autostima e attività degenerate.
C’è un’opzione che vorresti aggiungere a Instagram?
Instagram permette di avere solo cinque account collegati contemporaneamente. Spero che aumenteranno il numero almeno a dieci, così potrò sprecare ancora più tempo sui social e meno a fare log-in e log-out.
Hai mai pensato di cancellare il tuo account principale? Lo faresti davvero?
Ogni tanto non mi vengono più idee nuove, quindi devo staccare per un paio di giorni e ricaricare le batterie, ma non ho mai davvero pensato di cancellare il mio account.