A Monza apre il primo supermercato accessibile alle persone autistiche
Coop Lombardia ha aperto a Monza un punto vendita pensato per far sentire a proprio agio le persone autistiche e attento all’impatto ambientale.
Insegnare l’autonomia alle persone autistiche e affinare le loro abilità sociali, a Monza, è più semplice dal 10 settembre, da quando il nuovo supermercato Coop di via Marsala è diventato il primo in Italia a essere “autism friendly”. All’esterno dello store, un’area dismessa e abbandonata da anni è stata recuperata con un’operazione di riqualificazione urbana nel segno della sostenibilità ambientale, il tutto mentre, all’interno, il supermercato accoglie al meglio le persone autistiche, grazie alla collaborazione con due associazioni del territorio: PizzAut e Alla3.
Come nasce il progetto del supermercato inclusivo
Ad ispirare il progetto di Coop Lombardia è stata una spiacevole avventura accaduta all’associazione PizzAut nell’autunno del 2019: “Qualche buontempone ci ha rubato tutti i panettoni solidali che avevamo preparato per il Natale. Coop, appresa la notizia dai giornali, ce li ha forniti. Da lì è nata prima l’intesa e poi la collaborazione che ha portato all’inaugurazione il 10 settembre di questo punto vendita autism friendly. Un supermercato attento alle esigenze delle persone autistiche ma che va oltre l’inclusione. Permette che anche le persone autistiche siano autonome nel fare la spesa, senza dipendere dai familiari o da altri sostegni esterni”, racconta Nico Acampora presidente e fondatore di PizzAut.
Immagini, luci e suoni attenuati
Il centro commerciale sorge tra via Marsala e via Solferino a Monza, un’ex area industriale dismessa dove un tempo sorgeva l’azienda fondata da Camillo Olivetti che produceva strumenti elettronici. Ora dopo un intervento di riqualificazione urbana il punto vendita Coop, per essere autism friendly si è attrezzato di luci basse, assenza di suoni forti, priorità alle casse per le persone con autismo.
Neshat Asgari, architetto iraniana, ha realizzato i pittogrammi che sono stati usati nelle corsie del supermercato Coop, seguendo i criteri della Comunicazione aumentativa alternativa, Caa. Questo tipo di comunicazione consiste in un insieme di strategie, strumenti e tecniche – come i pittogrammi di Asgari – usati per rendere accessibile la comunicazione alle persone che non possono esprimersi verbalmente o che faticano a farlo, come gli autistici. La Caa non si propone di sostituire il linguaggio verbale: al contrario, in quanto aumentativa, prevede la simultanea presenza di strumento alternativo e linguaggio verbale orale. In questo modo il pittogramma diventa il supporto alternativo che accompagna lo stimolo orale e rende accessibile il centro commerciale alle persone con autismo.
Il cuore dell’iniziativa è il personale del centro commerciale, circa settanta donne e uomini che hanno ricevuto una formazione durante il mese di agosto da Nico Acampora e PizzAut: “Sono stati tutti molto attenti e partecipi e hanno dimostrato una grande sensibilità – sottolinea il presidente di PizzAut -. Abbiamo insegnato loro come interagire con le persone autistiche e con le loro famiglie. Nel caso in cui un bambino autistico abbia una crisi e inizi a urlare o a saltare in mezzo a una corsia, per esempio, è fondamentale concentrarsi su chi lo accompagna, in modo che l’adulto in primis non venga messo a disagio dagli sguardi giudicanti delle altre persone”.
L’inclusione passa dalla comprensione
Un’idea, quella che i supermercati potessero essere accessibili alle persone con autismo, che attinge anche dall’esperienza personale di Nico, che è padre di un ragazzo autistico: “Una volta invece che portare a nostro figlio Leo i pantaloni nuovi da provare a casa siamo andati in un negozio in un centro commerciale”. Camerino stretto, neon che disturbata la vista, Leonardo ha avuto una crisi e ha iniziato a urlare. “Alla fine la commessa ci ha invitati ad andare via perché disturbavamo i clienti. Ecco ora i dipendenti Coop sono stati formati per affrontare la situazione”. Rendere autonome le persone con autismo è una questione di civiltà oltre che di inclusione. In questa visione si riconoscono anche le altre tre protagoniste del progetto monzese, tre mamme con figli con autismo che hanno fondato l’associazione onlus Alla3.
Accoglienza ma anche sostenibilità ambientale
Il progetto di Coop ha pensato alla creazione di ambienti adatti alle persone autistiche migliorando la qualità della loro vita e di quella dei familiari. “Accorgimenti semplici come l’eliminazione del bip alla cassa, per esempio”, spiega Andrea Pertegato di Coop Lombardia. Inoltre i criteri della comunicazione aumentativa alternativa, “sono stati sottoposti a neuropsicomotricisti esperti in autismo e fatti visionare, nella loro funzionalità, a persone autistiche allo scopo di offrire loro la possibilità di comunicare tramite canali che si affiancano a quello verbale”, continua Pertegato.
Il progetto del supermercato sono si ferma qui: “L’intero complesso strutturale è dotato delle più innovative tecnologie per il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente, come l’utilizzo delle lampade a led, dei sensori di presenza per la gestione dell’illuminazione esterna e di un impianto fotovoltaico. Inoltre l’ampio parcheggio coperto per circa trecento auto è dotato di colonnine per la ricarica delle automobili elettriche”, conclude Pertegato.
Una testimonianza concreta, quella monzese, del fatto che fare inclusione sociale e tutela dell’ambiente è possibile, anche nella quotidianità. E facile, come fare la spesa.