Ferrero premia i suoi dipendenti: ”Oltre 9mila euro in quattro anni”
Aumento del 14% rispetto al contratto scaduto il 30 giugno, 4 mezze giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli. Sono solo due due punti fondamentali dell’accordo, “frutto di un dialogo aperto e costruttivo” sottolinea Ferrero in una nota, che interesserà 6mila addetti in Italia.
“Abbiamo sottoscritto un accordo che offre ai circa 6mila lavoratori della Ferrero Italia, oltre a un buon aumento del salario variabile, anche la necessaria stabilità e continuità occupazionale. L’integrativo contiene, infatti, all’interno del capitolo investimenti area industriale, le iniziative imprenditoriali e gli investimenti che l’azienda intraprenderà nel quadriennio, anche per mantenere stabile l’occupazione del gruppo nei siti italiani”. Sono le parole di Attilio Cornelli, Mauro Macchiesi e Guido Majrone, segretari nazionali di Fai, Flai e Uila, annunciando il rinnovo dell’accordo di gruppo Ferrero, scaduto il 30 giugno 2018, sottoscritto oggi. Tre i capisaldi dell’accordo, “frutto di un dialogo aperto e costruttivo” sottolinea l’azienda in una nota: il premio di produttività – fino a 9.210 euro nel quadriennio, dai 2.220 euro per la campagna produttiva 2018-2019 ai 2.420 per il 2021-2022, con un aumento a regime del 14% rispetto a ll’ultimo integrativo –; la flessibilità – con il rafforzamento dello smart working, che si estende a tutti gli stabilimenti italiani, dopo la sperimentazione ad Alba, e la possibilità del part-time per i genitori fino al quarto anno di vita dei figli – e il tema, centrale, degli investimenti industriali nei plant italiani del Gruppo che negli ultimi mesi, grazie all’acquisizione del ramo dolciario di Nestlè negli Stati Uniti, ha ulteriormente rafforzato la sua vocazione globale.
“Al centro dell’integrativo ci sono gli interessi dei lavoratori”, sottolinea Majrone in una nota della Uila. “Non solo, infatti, l’azienda si è impegnata ad intraprendere una serie di iniziative e investimenti nel quadriennio per mantenere stabile l’occupazione nei siti italiani, ma – aggiunge – sono state incrementate molte misure di welfare”. “Tra queste voglio sottolineare l’innalzamento delle giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli di età compresa tra 0 e 14 anni; l’aumento, rispetto a quanto previsto dalla legge, dei permessi retribuiti al padre in occasione della nascita del figlio e per assistere i genitori e/o il coniuge in caso di gravi infermità; l’attivazione di forme di part-time per i genitori al rientro dai periodi di astensione obbligatoria fino al compimento del quarto anno di vita del bambino e l’inserimento in busta paga di un contatore per le notti interamente lavorate”.
Diverse le novità che riguardano il capitolo ‘Persone in Ferrero’ – spiegano i sindacati: come accennato, l’innalzamento da 3 a 4 mezze giornate di permesso per le visite pediatriche dei figli di età compresa tra 0 e 14 anni, 2 giornate di permesso retribuito al padre in occasione della nascita del figlio oltre a quanto previsto dalla normativa vigente, 2 mezze giornate di permesso retribuito per assistere i genitori e/o il coniuge per documentata e grave infermità in aggiunta a quanto previsto all’articolo 40 bis del Ccnl, l’attivazione di forme di part-time per i genitori al rientro dai periodi di astensione obbligatoria fino al compimento del quarto anno di vita del bambino e l’inserimento in busta paga di un contatore per le notti interamente lavorate. “Come di consueto siamo riusciti a rinnovare l’accordo integrativo in tempi molto rapidi e con soddisfazione reciproca delle parti, confermando la positiva tradizione di relazioni tra Fai, Flai, Uila e il gruppo” sottolineano i sindacalisti. “Nonostante alcuni cambiamenti nella governance aziendale e nelle politiche di crescita anche tramite acquisizioni di marchi e stabilimenti all’estero, possiamo affermare che gli investimenti previsti per Ferrero Italia e il modello partecipativo di relazioni sindacali presente nell’accordo, confermano l’Italia come paese centrale e di grande importanza per il futuro della multinazionale piemontese”