Bio-On, va in onda il processo sulla fine dell’unicorno Made in Italy
Colpo di scena al Tribunale collegiale di Bologna, durante la nuova udienza dibattimentale del processo Bio-on, l’azienda che prometteva di rivoluzione il mondo della produzione di bioplastiche al 100% bio-degradabili, fallita dopo un attacco speculativo malevolo, con grave danno per risparmiatori e investitori. Le testimonianze evidenziano l’esistenza di una strategia volta alla distruzione di Bio-on che ha causato il crollo del titolo azionario. Tra le possibili motivazioni, investimenti speculativi al ribasso e importanti benefici economici per chi attaccò l’azienda. Spicca inoltre l’assenza di un’azione di vigilanza e tutela dei risparmiatori da parte di Consob. Questo è quanto sostengono le parti vicine a Bio-On. Ma la battaglia va avanti.
Durante l’udienza cruciale del 14 maggio, due le audizioni chiave: Maurizio Salom, commercialista che sostenne le accuse formulate nel video a firma Gabriel Grego. Salom, secondo la difesa di Bio-On, avrebbe fornito risposte evasive e contraddittorie, accentuando le tensioni e le aspettative legate a questo complesso processo. Salom avrebbe ammesso di aver ricevuto tra i 20.000 e 30.000 euro per un lavoro che ha affermato di aver completato in circa un mese; tuttavia, le intercettazioni telefoniche della Guardia di Finanza rivelano che in realtà aveva esaminato i documenti pertinenti in soli tre giorni, sollevando interrogativi sulla veridicità delle sue dichiarazioni e sull’accuratezza del lavoro svolto. Così riporta la contestata nota dei consulenti di Bio-On. una versione assai diversa da quella delle controparti che sono sul piede di guerra e parlano di una ricostruzione parziale e fuorviante.
Ma ancor più interessante l’audizione di Gabriel Grego, il quale ha ammesso di aver avuto un interesse economico diretto nella caduta del titolo BioOn, avendo dialogato attivamente con fondi d’investimento e speculativi short-term, i quali avrebbero acquistato tra il 2 e i 3% delle azioni di BioOn, e che gli avrebbero commissionato tramite un apposito contratto un report sull’azienda, report che venne confezionato da Grego con taglio negativo e che generò poi il crollo del titolo, scrivono i consulenti di Bio-On. Grego avrebbe anche confermato di aver guadagnato svariati milioni di euro di fee dall’operazione (non si conosce l’entitào del ritorno finanziario per i fondi d’investimento che hanno speculato al ribasso sul titolo), e ha ammesso di aver, a suo dire, avvisato anticipatamente Consob dell’esistenza dell’intenzione di effettuare degli investimenti short al ribasso, correlati alla diffusione di un report negativo su BioOn, Consob che non risulta, dagli atti, abbia avviato azioni di approfondimento, vigilanza e tutela dei risparmiatori, ne in quei momenti concitati ne successivamente. Uno scenario che le altre parti in causa smentiscono totalmente. Si replica a breve, la partita è ancora aperta.