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#primaibambini, lo spot choc di Telefono Azzurro fa infuriare gli animalisti: “Diseducativo e discriminatorio”

#primaibambini, lo spot choc di Telefono Azzurro fa infuriare gli animalisti: “Diseducativo e discriminatorio”

Il 20 novembre celebra il 31* anniversario dell’adozione della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. In occasione di questa ricorrenza Telefono Azzurro ha deciso di lanciare una campagna multicanale di sensibilizzazione sull’attenzione che i minori meritano da parte delle istituzioni, soprattutto in un periodo così complesso come quello dell’attuale pandemia. E per farlo ha diffuso uno spot accompagnato dall’hashtag #primaibambini. per la condivisione sui social.

Il video, “Incendio, #primaibambini”, racconta una situazione d’emergenza, un incendio divampato in un palazzo, in cui gli abitanti sono in fuga. Ma un uomo corre nel senso contrario per cercare qualcuno in difficoltà. Si fa largo con difficoltà tra le fiamme che aumentano, fino a sfondare una porta dietro cui trova due bambini rimasti intrappolati e un cane. L’uomo però sembra ignorare i due bambini terrorizzati e prende in braccio l’animale portandolo in salvo e lasciando lì i bambini. Il filmato si conclude con la frase: «Sembra impossibile? Eppure sta accadendo oggi».

#Primaibambini, la campagna choc di Telefono Azzurro fa infuriare gli animalisti

«Abbiamo scelto immagini forti perché riteniamo che non sia più possibile rimandare: le istituzioni devono riportare i minori al centro dei programmi per il Paese, adesso. L’emergenza sanitaria richiede a tutti sacrifici e rinunce doverose per arginare i contagi ma siamo sicuri che si sia pensato abbastanza ai minori? I giovani rappresentano il futuro dell’Italia e del mondo e come tali vanno tutelati e incentivati con maggior attenzione», ha dichiarato il professor Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro – Con queste iniziative – ha proseguito – contiamo non solo di sensibilizzare più persone possibile sui diritti dei minori ma anche di porre il tema al centro dell’agenda mediatica, un passaggio indispensabile per portare la tutela dei bambini e degli adolescenti all’attenzione dell’opinione pubblica».

La rabbia degli animalisti: “Un video diseducativo e discriminatorio”

Immediata la reazioni degli animalisti: sulla pagina Facebook di Telefono Azzurro fioccano i commenti di protesta di tantissime persone: «Ma che razza di spot è ??? Non poteva portar fuori un computer, un vaso, una qualsiasi cosa ma NON un animale??? Ma state messi proprio male! Se non avete fondi per un creativo all’altezza (e non credo), ditelo! Ve lo troviamo noi chi ve li fa gratis gli spot, basta che non spariate certe… stupidaggini!!» scrive Annalisa. «Sono decisamente basita e non mi spiego cone abbiate potuto fare uno spot di così pessimo gusto. Giusto per farvelo sapere avete scelto di usare due categorie di esseri bistrattati allo stesso modo dall’uomo, bambini e animali» arringa Sonia. «Vergogna, questo messaggio è profondamente sbagliato in un mondo malato che conosce solo la violenza. Sono una mamma, una maestra e un’animalista, amo gli anziani e il mondo. Chi non rispetta i più deboli, chi non ha nemmeno la parola per chiedere aiuto dopo questo pessimo filmetto starà ancora peggio. Peccato potreste fare meglio e di più…» accusa Lucia. E così via tanti commenti negativi a cui Telefono Azzurro risponde «Nello spot abbiamo voluto utilizzare una metafora forte: l’uomo salva il cane non perché lo preferisca ai bambini: lo fa perché in quei terribili momenti concitati, è la sola cosa che vede. Proprio ciò che sta succedendo oggi, quando l’attenzione si concentra su singoli macro-temi legati all’emergenza, tralasciando un tema altrettanto fondamentale: la sicurezza di bambini e adolescenti, che risultano vittime invisibili della situazione attuale».

Sulla campagna interviene anche dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che sottolinea come la campagna sia «ispirata a luoghi comuni e lo stesso hashtag non è proprio originale. Un messaggio che invece di educare all’amore, all’azione, alla solidarietà, risulta diseducativo e permeato di una retorica antropocentrica di bassa lega». 

«Riteniamo questa campagna diseducativa e lontana da ogni principio etico che vuole l’inclusione e non l’esclusione», commenta il presidente di Oipa Italia, Massimo Comparotto. «Sul piano sociale genera divisioni e fratture fondate su false suggestioni del tipo “chi aiuta gli animali non ama i bambini”. In conseguenza di questa campagna Telefono Azzurro perderà qualche sostenitore amante degli animali. Perché chi ama gli animali ama anche gli umani e chi fa donazioni a favore degli animali di solito le fa anche a favore degli umani in difficoltà».