Stop ai 'minerali insanguinati' da Paesi in guerra, l'Ue lancia un portale per le imprese
Stop ai ‘minerali insanguinati’ da Paesi in guerra, l’Ue lancia un portale per le imprese
a vendita di metalli e minerali è spesso utilizzata per finanziare conflitti in diverse parti del mondo. Per questo, per tentare di evitare che le imprese europee finanzino la guerra la Commissione europea ha lanciato il portale Due Diligence Ready! per fornire orientamenti alle aziende sui controlli da effettuare per verificare la provenienza dei metalli e dei minerali che entrano nelle loro catene di approvvigionamento, ossia per esercitare il cosiddetto “dovere di diligenza”.
Rispetto dei diritti umani
Il portale contribuirà a far sì che l’utilizzo di materie prime da parte delle imprese avvenga nel rispetto dei diritti umani, migliorando nel contempo la trasparenza e la loro responsabilità nelle rispettive catene del valore. “Oggi la domanda da parte del mercato di un approvvigionamento responsabile delle materie prime è in aumento. Tali materie prime sono essenziali per i nuovi settori economici e per le tecnologie pulite, come le batterie ad alta potenza, e le imprese dovrebbero assicurarsi che ogni fase della catena del valore sia improntata alla trasparenza, alla responsabilità e alla sostenibilità”, ha dichiarato Elżbieta Bieńkowska, commissaria responsabile per il Mercato interno e l’industria.
I conflitti dimenticati
Il portale servirà a facilitare il rispetto delle prescrizioni del regolamento dell’UE sull’approvvigionamento responsabile di minerali (il cosiddetto “regolamento sui minerali originari di zone di conflitto”) fornendo orientamenti sull’approvvigionamento responsabile di metalli e minerali, in particolare stagno, tantalio, tungsteno e oro, metalli e minerali sono utilizzati per fabbricare prodotti di uso quotidiano, quali cellulari, automobili e gioielli ma che sono tra i principali finanziatori dei conflitti spesso dimenticati come quelli nella Repubblica democratica del Congo e nella regione dei Grandi Laghi in Africa.