Ridurre gli sprechi alimentari è possibile e conveniente
Secondo quanto riportato a seguito degli studi del progetto
‘’reduce 2018’’, portati avanti dall’università di Bologna e dal ministero
dell’ambiente, in Italia gli sprechi alimentari ammontano a 15 miliardi
all’anno, di cui 12 miliardi rappresentano il valore del cibo gettato dalle
famiglie e la restante parte agli scarti di filiera. L’1% della popolazione
italiana ha dichiarato di aver buttato del cibo ogni giorno nel 2018, dato
inferiore rispetto al 2014 quando a gettare cibo quotidianamente era un
italiano su due. Nonostante il miglioramento, il valore del cibo buttato rimane
molto alto, 15 miliardi infatti corrispondono a circa l’1% del Pil del nostro
paese.
A risentire dello spreco alimentare è anche l’ambiente, in
quanto gli scarti devono esser portati nelle discariche e negli inceneritori e
poi smaltiti. Non sprecare cibo ancora
commestibile, inoltre, significa risparmiare le energie e le risorse
normalmente impiegate nella catena che dal campo porta gli alimenti fino alle
tavole e dare una mano alla propria comunità.
Con quest’ottica si è sviluppata
MyFood, startup italiana che ha vinto il bando food waste reduction finanziato
dalla fondazione Unicoop Firenze. MyFoody nasce con la missione di
combattere gli sprechi alimentari. Lo fa utilizzando una piattaforma web e un’app
che permette al consumatore di acquistare prodotti a rischio spreco a un
prezzo ridotto, prenotandoli online e recandosi per il ritiro e il pagamento
nei punti vendita più vicini a lui. Utilizzando l’app e acquistando i prodotti
prossimi alla scadenza si riesce a risparmiare circa il 50% sulla spesa. My
food ha riscosso, sin dalla sua fondazione nel 2015 un grande successo e al
momento vanta tra i partner alcuni dei supermercati più forti in italia come
Lidl e Coop. Al momento disponibile nelle principali città, myfood ha
dimostrato come anche nel piccolo è possibile fare qualcosa.