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“False ESG”: narrazioni aziendali (in)autentiche?

“False ESG”: narrazioni aziendali (in)autentiche?

Lo scenario competitivo è caratterizzato dalla circolazione sempre più libera di persone, beni e capitali, filiere di fornitura lunghe e frammentate su scala globale, e uno spazio geografico degli scambi e degli investimenti sempre più ampio.

Cresce quindi la domanda di informazioni credibili e affidabili sulle imprese, ma non più limitate solo a prodotti e relativi prezzi, o al profilo generale e organizzativo, ma anche sui rischi di impatti avversi futuri sull’impresa e i suoi stakeholder per un’ampia gamma di aspetti di natura non finanziaria, come governance, diritti umani e condizioni di lavoro, sicurezza, ambiente ed etica di business, tutti fattori potenzialmente “sensibili” dal punto di vista della reputazione delle aziende.

L’evento “False ESG: Narrazioni aziendali (in)autentiche?”, patrocinato da FERPI e ospitato dall’Università IULM di Milano, si pone al centro di questo dibattito cruciale: con l’avvicinarsi dell’adozione del nuovo regolamento UE sui rating ESG e con le nuove indicazioni di Bruxelles sulle etichettature green di prodotti e servizi, la discussione assume contorni ancora più definiti, sottolineando l’importanza di affrontare le sfide legate al rischio di greenwashing e alla veridicità delle informazioni ESG.

L’incontro, previsto per il pomeriggio del 06 marzo 2024 ed organizzato sotto forma di talk brevi, ricchi di contenuti ed incisivi, vedrà la partecipazione di autorevolissimi protagonisti del campo delle università, della sostenibilità, del management della reputazione e della sua regolamentazione e della filosofia e della comunicazione, al fine di garantire un approccio realmente multidisciplinare a questi argomenti di stringente attualità, oltre che testimonianze da parte di brand di primo piano come Yamamay e Leroy Merlin, che condivideranno la loro visione su come le aziende possono e devono navigare il complesso panorama ESG.

“La necessità di un confronto aperto e costruttivo su questi temi – ha dichiarato il Prof. Luca Poma – è evidenziata dal deflagrare anche recente di numerose crisi reputazionali, che hanno messo in luce come la sola pubblicazione di bilanci di sostenibilità non sia sufficiente a garantire l’autenticità del rapporto tra le aziende e i cittadini. Quest’evento – ha concluso il Professore – si propone quindi di esplorare le modalità con cui le organizzazioni possono evitare il rischio di sanzioni, sempre più paragonabili alla fattispecie del ‘falso in bilancio’, a causa di narrazioni aziendali inautentiche e non genuine relative alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance”.

Dettagli dell’Evento:

  • Luogo: in presenza presso la Sala dei 146, Università IULM, Via Carlo Bo n. 7 (Linea Verde MM2, fermata Romolo) o in streaming online al link https://go.iulm.it/ferpi0603
  • Data e Orario: 06 marzo 2024, dalle 16:30 alle 19:30
  • Programma:

    • 16:30: ingresso e registrazione dei partecipanti
    • 17:00: saluti introduttivi della delegata per la sostenibilità del Magnifico Rettore IULM Prof.ssa Stefania Romenti, docente di Strategic communication e di Filippo Nani, Presidente nazionale FERPI
    • 17:15: talk moderati dal giornalista Luca Yuri Toselli, con la partecipazione (in ordine alfabetico per cognome) di:

      • Matteo Aiolfi, chairman Espresso Communication
      • Ada Rosa Balzan, Founder e CEO di ARB S.B.p.A., autrice ed esperta di tematiche ESG
      • Tiziana Beghin, membro del Parlamento Europeo, Commissione per il Commercio Internazionale
      • Barbara Cimmino, Head CSR & Innovation Yamamay
      • Massimiliano Corsano, esperto di sostenibilità ambientale
      • Lucia Dal Negro, CEO De-LAB Consulting
      • Federica Doni, Professore di Economia Aziendale all’Università Milano Bicocca, delegata Fondazione OIBR – Organizzazione Italiana Business Reporting
      • Giorgia Grandoni, consulente e ricercatrice presso il Centro studi della start-up Reputation Management S.r.l.
      • Pina Mancuso e Virginia Losito, Leroy Merlin Italia
      • Nicola Menardo, Avvocato penalista, Studio legale Grande Stevens
      • Alberto Pirni, Professore di Filosofia morale, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
      • Luca Poma, Professore di Reputation management e Scienze della Comunicazione, Università LUMSA di Roma e Università della Repubblica di San Marino
      • Cristiana Rogate, founder Refe – Strategie di sviluppo sostenibile
      • Federica Ricceri, Professore di Economia Aziendale IULM, esperta in Sustainability Reporting
      • Stefania Romenti, docente di Strategic communication

    • 19:15: Q&A con il pubblico
    • 19:30: chiusura lavori




“False ESG”: narrazioni aziendali (in)autentiche?

“False ESG”: narrazioni aziendali (in)autentiche?

Lo scenario competitivo è caratterizzato dalla circolazione sempre più libera di persone, beni e capitali, filiere di fornitura lunghe e frammentate su scala globale, e uno spazio geografico degli scambi e degli investimenti sempre più ampio.

Cresce quindi la domanda di informazioni credibili e affidabili sulle imprese, ma non più limitate solo a prodotti e relativi prezzi, o al profilo generale e organizzativo, ma anche sui rischi di impatti avversi futuri sull’impresa e i suoi stakeholder per un’ampia gamma di aspetti di natura non finanziaria, come governance, diritti umani e condizioni di lavoro, sicurezza, ambiente ed etica di business, tutti fattori potenzialmente “sensibili” dal punto di vista della reputazione delle aziende.

L’evento “False ESG: Narrazioni aziendali (in)autentiche?”, patrocinato da FERPI e ospitato dall’Università IULM di Milano, si pone al centro di questo dibattito cruciale: con l’avvicinarsi dell’adozione del nuovo regolamento UE sui rating ESG e con le nuove indicazioni di Bruxelles sulle etichettature green di prodotti e servizi, la discussione assume contorni ancora più definiti, sottolineando l’importanza di affrontare le sfide legate al rischio di greenwashing e alla veridicità delle informazioni ESG.

L’incontro, previsto per il pomeriggio del 06 marzo 2024 ed organizzato sotto forma di talk brevi, ricchi di contenuti ed incisivi, vedrà la partecipazione di autorevolissimi protagonisti del campo delle università, della sostenibilità, del management della reputazione e della sua regolamentazione e della filosofia e della comunicazione, al fine di garantire un approccio realmente multidisciplinare a questi argomenti di stringente attualità, oltre che testimonianze da parte di brand di primo piano come Yamamay e Leroy Merlin, che condivideranno la loro visione su come le aziende possono e devono navigare il complesso panorama ESG.

“La necessità di un confronto aperto e costruttivo su questi temi – ha dichiarato il Prof. Luca Poma – è evidenziata dal deflagrare anche recente di numerose crisi reputazionali, che hanno messo in luce come la sola pubblicazione di bilanci di sostenibilità non sia sufficiente a garantire l’autenticità del rapporto tra le aziende e i cittadini. Quest’evento – ha concluso il Professore – si propone quindi di esplorare le modalità con cui le organizzazioni possono evitare il rischio di sanzioni, sempre più paragonabili alla fattispecie del ‘falso in bilancio’, a causa di narrazioni aziendali inautentiche e non genuine relative alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance”.




False ESG: narrazioni aziendali (in)autentiche? Dibattito su sostenibilità e greenwashing

False ESG: narrazioni aziendali (in)autentiche? Dibattito su sostenibilità e greenwashing

Lo scenario competitivo è caratterizzato dalla circolazione sempre più libera di persone, beni e capitali, filiere di fornitura lunghe e frammentate su scala globale, e uno spazio geografico degli scambi e degli investimenti sempre più ampio.

Cresce quindi la domanda di informazioni credibili e affidabili sulle imprese, ma non più limitate solo a prodotti e relativi prezzi, o al profilo generale e organizzativo, ma anche sui rischi di impatti avversi futuri sull’impresa e i suoi stakeholder per un’ampia gamma di aspetti di natura non finanziaria, come governance, diritti umani e condizioni di lavoro, sicurezza, ambiente ed etica di business, tutti fattori potenzialmente “sensibili” dal punto di vista della reputazione delle aziende.

L’evento “False ESG: Narrazioni aziendali (in)autentiche?”: appuntamento il 6 marzo all’Università IULM di Milano

“False ESG”: narrazioni aziendali (in)autentiche? Dibattito su sostenibilità e greenwashing, in vista del nuovo regolamento UE sui rating ESG

L’evento “False ESG: Narrazioni aziendali (in)autentiche?”, patrocinato da FERPI e ospitato dall’Università IULM di Milano, si pone al centro di questo dibattito cruciale: con l’avvicinarsi dell’adozione del nuovo regolamento UE sui rating ESG e con le nuove indicazioni di Bruxelles sulle etichettature green di prodotti e servizi, la discussione assume contorni ancora più definiti, sottolineando l’importanza di affrontare le sfide legate al rischio di greenwashing e alla veridicità delle informazioni ESG.

L’incontro, previsto per il pomeriggio del 06 marzo 2024 ed organizzato sotto forma di talk brevi, ricchi di contenuti ed incisivi, vedrà la partecipazione di autorevolissimi protagonisti del campo delle università, della sostenibilità, del management della reputazione e della sua regolamentazione e della filosofia e della comunicazione, al fine di garantire un approccio realmente multidisciplinare a questi argomenti di stringente attualità, oltre che testimonianze da parte di brand di primo piano come Yamamay e Leroy Merlin, che condivideranno la loro visione su come le aziende possono e devono navigare il complesso panorama ESG.

La necessità di un confronto aperto e costruttivo su questi temi – ha dichiarato il Prof. Luca Poma – è evidenziata dal deflagrare anche recente di numerose crisi reputazionali, che hanno messo in luce come la sola pubblicazione di bilanci di sostenibilità non sia sufficiente a garantire l’autenticità del rapporto tra le aziende e i cittadini. Quest’evento – ha concluso il Professore – si propone quindi di esplorare le modalità con cui le organizzazioni possono evitare il rischio di sanzioni, sempre più paragonabili alla fattispecie del ‘falso in bilancio’, a causa di narrazioni aziendali inautentiche e non genuine relative alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance.

Dettagli dell’Evento:

  • Luogo: in presenza presso la Sala dei 146, Università IULM, Via Carlo Bo n. 7 (Linea Verde MM2, fermata Romolo) o in streaming online al link https://go.iulm.it/ferpi0603
  • Data e Orario: 06 marzo 2024, dalle 16:30 alle 19:30
  • Programma:

    • 16:30: ingresso e registrazione dei partecipanti
    • 17:00: saluti introduttivi della delegata per la sostenibilità del Magnifico Rettore IULM Prof.ssa Stefania Romenti, docente di Strategic communication e di Filippo Nani, Presidente nazionale FERPI
    • 17:15: talk moderati dal giornalista Luca Yuri Toselli, con la partecipazione (in ordine alfabetico per cognome) di:

  • Matteo Aiolfi, chairman Espresso Communication
  • Ada Rosa Balzan, Founder e CEO di ARB S.B.p.A., autrice ed esperta di tematiche ESG
  • Tiziana Beghin, membro del Parlamento Europeo, Commissione per il Commercio Internazionale
  • Barbara Cimmino, Head CSR & Innovation Yamamay
  • Massimiliano Corsano, esperto di sostenibilità ambientale
  • Lucia Dal Negro, CEO De-LAB Consulting
  • Federica Doni, Professore di Economia Aziendale all’Università Milano Bicocca, delegata Fondazione OIBR – Organizzazione Italiana Business Reporting
  • Giorgia Grandoni, consulente e ricercatrice presso il Centro studi della start-up Reputation Management S.r.l.
  • Pina Mancuso e Virginia Losito, Leroy Merlin Italia
  • Nicola Menardo, Avvocato penalista, Studio legale Grande Stevens
  • Alberto Pirni, Professore di Filosofia morale, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
  • Luca Poma, Professore di Reputation management e Scienze della Comunicazione, Università LUMSA di Roma e Università della Repubblica di San Marino
  • Cristiana Rogate, founder Refe – Strategie di sviluppo sostenibile
  • Federica Ricceri, Professore di Economia Aziendale IULM, esperta in Sustainability Reporting
  • Stefania Romenti, docente di Strategic communication

  • 19:15: Q&A con il pubblico
  • 19:30: chiusura lavori

La partecipazione all’evento è aperta a tutti gli interessati previa registrazione al seguente link: https://tinyurl.com/ysfkup6l.




IULM, dibattito su sostenibilità e greenwashing “False ESG: Narrazioni aziendali (in)autentiche?”

IULM, dibattito su sostenibilità e greenwashing “False ESG: Narrazioni aziendali (in)autentiche?”

Mercoledì 6 marzo, a partire dalle 16.30, l’Università IULM di Milano ospiterà l’evento dal titolo “False ESG: Narrazioni aziendali (in)autentiche?”, patrocinato da FERPI. Un dibattito organizzato sotto forma di talk brevi, ricchi di contenuti ed incisivi, che vedrà la partecipazione di autorevoli protagonisti del campo delle università, della sostenibilità, del management della reputazione, della filosofia e della comunicazione.

IULM, l’evento

Sarà l’occasione per sottolineare l’importanza di affrontare le sfide legate al rischio di greenwashing e alla veridicità delle informazioni ESG in un momento storico che vede le aziende chiamate a rispondere di aspetti di natura non finanziaria, come governance, diritti umani e condizioni di lavoro, sicurezza, ambiente ed etica di business. Tutti fattori potenzialmente “sensibili” dal punto di vista della reputazione. L’obiettivo è fornire un approccio realmente multidisciplinare a questi argomenti di stringente attualità, oltre che ascoltare le testimonianze da parte di brand di primo piano che proporranno la loro visione su come le aziende possono e devono navigare il complesso panorama ESG.

Iulm

IULM, dichiarazioni

«La necessità di un confronto aperto e costruttivo su questi temi – spiega Luca Poma, ospite dell’evento e professore di Reputation management e Scienze della Comunicazione presso l’Università LUMSA di Roma, – è evidenziata dal deflagrare anche recente di numerose crisi reputazionali, che hanno messo in luce come la sola pubblicazione di bilanci di sostenibilità non sia sufficiente a garantire l’autenticità del rapporto tra le aziende e i cittadini. Quest’evento – ha concluso il Professore – si propone quindi di esplorare le modalità con cui le organizzazioni possono evitare il rischio di sanzioni, sempre più paragonabili alla fattispecie del ‘falso in bilancio’, a causa di narrazioni aziendali inautentiche e non genuine relative alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance».

IULM, info utili

Dettagli dell’Evento:

  • Luogo: in presenza presso la Sala dei 146, Università IULM, Via Carlo Bo n. 7 (Linea Verde MM2, fermata Romolo) o in streaming online al link https://go.iulm.it/ferpi0603
  • Data e Orario: 06 marzo 2024, dalle 16:30 alle 19:30
  • Programma:

    • 16:30: ingresso e registrazione dei partecipanti
    • 17:00: saluti introduttivi della delegata per la sostenibilità del Magnifico Rettore IULM Prof.ssa Stefania Romenti, docente di Strategic communication e di Filippo Nani, Presidente nazionale FERPI
    • 17:15: talk moderati dal giornalista Luca Yuri Toselli, con la partecipazione (in ordine alfabetico per cognome) di:

      • Matteo Aiolfi, chairman Espresso Communication
      • Ada Rosa Balzan, Founder e CEO di ARB S.B.p.A., autrice ed esperta di tematiche ESG
      • Tiziana Beghin, membro del Parlamento Europeo, Commissione per il Commercio Internazionale
      • Barbara Cimmino, Head CSR & Innovation Yamamay
      • Massimiliano Corsano, esperto di sostenibilità ambientale
      • Lucia Dal Negro, CEO De-LAB Consulting
      • Federica Doni, Professore di Economia Aziendale all’Università Milano Bicocca, delegata Fondazione OIBR – Organizzazione Italiana Business Reporting
      • Giorgia Grandoni, consulente e ricercatrice presso il Centro studi della start-up Reputation Management S.r.l.
      • Pina Mancuso e Virginia Losito, Leroy Merlin Italia
      • Nicola Menardo, Avvocato penalista, Studio legale Grande Stevens
      • Alberto Pirni, Professore di Filosofia morale, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
      • Luca Poma, Professore di Reputation management e Scienze della Comunicazione, Università LUMSA di Roma e Università della Repubblica di San Marino
      • Cristiana Rogate, founder Refe – Strategie di sviluppo sostenibile
      • Federica Ricceri, Professore di Economia Aziendale IULM, esperta in Sustainability Reporting
      • Stefania Romenti, docente di Strategic communication

    • 19:15: Q&A con il pubblico
    • 19:30: chiusura lavori




“Patetico il ruolo dell’Europa sull’Ai. Così diventerà una colonia di Usa e Cina”. Intervista ad Alec Ross

"Patetico il ruolo dell'Europa sull'Ai. Così diventerà una colonia di Usa e Cina". Intervista ad Alec Ross

Alec Ross è tra i maggiori esperti mondiali di economia digitale. Classe 1971, nato in West Virginia, è stato consigliere al dipartimento di Stato per l’Innovazione con Hillary Clinton e ha coordinato la politica tecnologica per la campagna elettorale di Barack Obama. È autore di bestseller mondiali (il suo The industries of the future è tra i bestseller del New York Times). Oggi vive in Italia, dove insegna alla Bologna Business School. 

Professor Ross, la valutazione di Nvidia è diventata un caso. Con lei avanzano tutte le società tecnologiche quotata a Wall Street, capaci di portare gli indici a nuovi livelli record. Questa corsa agli investimenti in Ai è giustificata? 

“La ricerca attuale stima un caso di riferimento in cui l’adozione diffusa dell’Ai potrebbe contribuire dell’1,5% alla crescita annuale della produttività su un periodo di dieci anni, aumentando il PIL globale di quasi 7 trilioni di dollari. Il caso positivo determina un notevole aumento totale del 2,9%. Solo questo convalida l’investimento. Se a ciò si aggiunge il ruolo che l’Ai può svolgere nell’affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico e nel prolungare la longevità della vita umana attraverso l’applicazione dell’intelligenza artificiale nella genomica, la classe degli investitori (almeno negli Stati Uniti e in Cina) crede assolutamente di sì”.

Una corsa così impetuosa non potrebbe nascondere delle fragilità? I tecnologici ci hanno abituati a crescite imponenti e crolli vertiginosi. 

“I mercati salgono e scendono, ma nel lungo termine salgono. Il vero rischio è pensare principalmente in termini di rischio e non in termini di opportunità. Il denaro che dorme nei conti bancari e non viene investito in modo più cinetico è sottoperformante. L’alto tasso di risparmio e la mancanza di investimenti hanno contribuito in modo significativo alla mancanza di crescita economica in Italia negli ultimi 20 anni”. 

Nvidia in un anno ha quadruplicato il suo valore. Cosa ci insegna questo caso? 

“Nvidia è il titolo in più rapida crescita nel mercato azionario, ma rappresenta ancora statisticamente una quota inferiore alla dimensione totale dei mercati americani rispetto ad altre società, tra cui Apple, Microsoft, Meta e Amazon, che stanno tutte ottenendo buoni risultati. Nvidia è solo l’aggiunta più recente ed entusiasmante a questa categoria di Big Tech, quindi sta ricevendo tutta l’attenzione, attenzione che probabilmente è meritata. La vera lezione di Nvidia è che gli Stati Uniti continuano a produrre aziende tecnologiche dominanti a livello globale. Pochissimi conoscevano Nvidia 5 anni fa. Questo tipo di dinamismo dovrebbe essere celebrato”. 

Oggi 9 delle 10 aziende più capitalizzate al mondo sono aziende tecnologiche. Il mercato digitale sembra non poter evitare di creare colossi e monopoli.

“La concentrazione del mercato e il potere di un numero limitato di imprese globali presentano una serie di sfide. Ma si tratta di sfide che hanno potenziali soluzioni. Ciò inizia con la garanzia che questi conglomerati globali (la maggior parte di loro non sono realmente monopoli ma conglomerati) paghino le tasse e non intraprendano strategie che consentano loro di delocalizzare i propri guadagni. Le piccole e medie imprese pagano una percentuale maggiore dei loro profitti in tasse rispetto ad aziende come Google, Apple e Meta perché le piccole e medie imprese non hanno né la presenza globale né gli eserciti di avvocati e contabili per facilitare queste transazioni. Prima di parlare di smembramento o di limitazione delle dimensioni di queste grandi aziende, vorrei vederle pagare la giusta quota di tasse e non avere il permesso di nascondersi nei paradisi fiscali”.

Tra Usa e Cina c’è vera competizione sull’Ai? 

“È una vera competizione ma a questo punto gli Stati Uniti sono primi perché investono di più: quest’anno gli Usa investono 65 miliardi mentre la Cina ne investe 35. In secondo luogo, perché gli Stati Uniti sono molto più avanti nel campo dell’Ai generativa. Ai cinesi non piacciono i Large Language Models (LLM) come ChatGPT perché sono molto difficili da censurare e controllare e il governo cinese limiterà tutto ciò che non può censurare o controllare”.

L’Europa al momento sembra più decisa a normare l’Ai che a svilupparla. 

“Onestamente lo trovo patetico e imbarazzante”.

Sta dicendo che non serve normare l’Ai?

“Certo, dovrebbero esserci delle normative ragionevoli sull’Ai, ma a meno che l’Europa non voglia essere una colonia economica degli Stati Uniti e della Cina, allora avremo bisogno di meno avvocati, politici, filosofi e burocrati che stabiliscano strategie e norme per l’Ai e di più imprenditori, venture capitalist e ingegneri. Da troppo tempo gli europei non sono più protagonisti. È come una partita di calcio. In campo ci sono due squadre, una americana e una cinese. Invece di schierare la propria, gli europei hanno preferito recitare la parte dell’arbitro, che fischia i falli e mostra il cartellino giallo. L’arbitro può contribuire a decidere il risultato della partita, soprattutto se dirige male, ma non è mai lui a vincerla. Se vogliono vincere, gli europei devono mandare in campo la loro squadra”. 

Come dovrebbe giocare l’Europa? 

“Basta osservare i modelli concorrenziali di sviluppo tecnologico in Cina, dove un governo autoritario ha messo a punto un modello di sorveglianza totale e, in cambio di controllo e potere politico, promette stabilità. L’altra squadra è capitanata dagli imprenditori ‘ragazzini’ della California, che hanno sviluppato un modello di sorveglianza tutto nelle mani del settore privato. Queste nuove imprese creano prodotti che danno una forte dipendenza. Ne sono dipendente anch’io. Invece di cedere loro il potere politico, cediamo quello finanziario, che permette a questi magnati di diventare una super élite globale, con livelli di ricchezza, e anche di potere, che qualche decennio fa sarebbero stati del tutto impensabili. Né l’autoritarismo cinese né i miliardari californiani sono la strada giusta per l’Europa. Serve una squadra europea e italiana che porti avanti il proprio modello di contratto sociale e una crescita economica che garantisca l’equilibrio tra aziende, governo e cittadini”.