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Bandi MIUR: 655 milioni per le smart cities. Ma ora servono i progetti esecutivi

Milano, Roma, Torino, Napoli, Genova e Bologna, tutte in campo per l’ambiente e per gli interventi di sviluppo delle città intelligenti. In campo soluzioni per favorire la mobilità sostenibile, tecnologie per il monitoraggio ambientale e per il risparmio e l’efficienza energetica. Sono solo alcuni dei progetti vincenti del bando Smart Cities and Communities and Social Innovation a cui il Ministero dell’Istruzione assegnerà 655,5 milioni di euro (di cui 170 milioni di euro di contributo nella spesa e 485,5 milioni di euro per il credito agevolato). Mentre una quota della dotazione finanziaria – pari a 25 milioni di euro – è stanziata per i Progetti di Innovazione Sociale presentati da giovani di età non superiore ai 30 anni.
Ben 183 milioni di euro potranno andare a 11 dei 14 progetti supportati dalla città di Torino, che portano un contenuto di innovazione in ambiti quali le smart grids e l’architettura sostenibile, dai sistemi per monitorare il territorio e prevenire i danni di alluvioni, frane, inondazioni alle nuove tecnologie per spostare le merci senza bruciare litri di gasolio. Tanto per citarne alcuni: 19,8 milioni per il progetto SCOC, realizzato da Selex, insieme con (tra gli altri) il Politecnico che nasce dalla necessità di realizzare un centro operativo di coordinamento, a livello comunale per il monitoraggio del territorio, la sicurezza del cittadino e gestire situazioni di emergenza e crisi anche legate a rischi naturali. I temi su cui si svilupperà il progetto sono in particolare rischio idrogeologico e mobilità. Poi 19,9 milioni per il progetto SmarTour: un aereo senza pilota che vola e fotografa tutto ciò che incontra sul suo cammino. Così permette di acquisire in tempo reale dati rivolti alla conoscenza, al controllo e al monitoraggio dell’ambiente naturale e delle città. Tra i progetti d’innovazione, invece, uno pronto a partire: un gruppo d’acquisto solidale, legato a prodotti a chilometro zero, per gli studenti del nuovo campus Einaudi dell’Università. Un risultato importantissimo con considerevoli ricadute sull’economia locale. “Siamo molto orgogliosi e soddisfatti – ha affermato Enzo Lavolta, assessore all’Innovazione, Sviluppo e Sostenibilità ambientale della Città di Torino – è stata riconosciuta la qualità dei progetti proposti dalle imprese e dai centri di ricerca del nostro territorio. Il sistema locale torinese dimostra di avere nell’ultimo anno ben lavorato e di aver posto basi solide per un efficace lavoro a sostegno del progetto Torino Smart City. Il lavoro se è ben svolto paga. Bene abbiamo fatto a coinvolgere e valorizzare il sistema delle eccellenze del nostro territorio”. “Un risultato importante, che è frutto della capacità tutta torinese di costruire progetti attraverso un’azione corale”. È il commento a caldo del sindaco Piero Fassino.
Mappare i servizi del sottosuolo per creare un catasto elettronico e gestire le risorse del territorio, sia durante il quotidiano sia durante un’emergenza. Oppure, sviluppare una piattaforma telematica e informatica (aperta, dinamica e partecipata) di servizi e componenti per la logistica in ambito urbano, in grado di garantire la realizzazione di una comunità virtuale in rete mobile per rendere più efficiente il processo diminuendo l’impatto ambientale derivante dalla movimentazione di merci (la sperimentazione su Milano riguarderà in particolare Area C). O, ancora, applicare una serie di tecnologie nella gestione delle risorse idriche: realizzare un monitoraggio dei carichi inquinanti per orientare le azioni di controllo, utilizzare indicatori precoci di allerta capaci di attivare strategie di mitigazione su scala locale degli eventi estremi riconducibili ai cambiamenti climatici (con le conseguenti modifiche nel regime delle precipitazioni). Sono alcuni degli undici progetti presentati dal Comune di Milano, e promossi in partnership con società private, università o enti di ricerca, che sono stati approvati dal Miur. “Il successo di questi undici progetti sono un segnale molto importante per Milano – ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Sviluppo economico e Smart city Cristina Tajani – In primo luogo perché rappresenta un riconoscimento tangibile del lavoro congiunto tra enti privati e pubblici; inoltre, perché significa che si potranno effettuare investimenti importanti su temi sensibili come la mobilità, l’ambiente e la messa in sicurezza del territorio. Smart city significa immaginare una città nella quale la tecnologia risponde ai bisogni in termini di azioni amministrative meno impattanti, da un punto di vista economico e ambientale”.
Il bike sharing a Napoli è invece la sintesi di tre diversi progetti, tra cui, appunto, anche frutto del bando del Miur per le smart cities affidato a seguito di una selezione al gruppo Cleanap. “Il servizio si propone di risolvere il cosiddetto problema dell’ultimo miglio”, spiega Cristiano May di Cleanap, responsabile del progetto “Bike sharing Napoli” vincitore del bando Smart cities and communities and social innovation. “Cercheremo di favorire inizialmente le aree vicine alle zone a traffico limitato – aggiunge – per rendere più agevole il servizio nella sua fase iniziale. Nelle 25 postazioni saranno distribuite 250 biciclette”.
Per quanto riguarda Bologna sono state ammesse alla fase di progettazione esecutiva 9 delle 17 idee progettuali presentate.Per 7 di queste 9 idee il Comune è anche ente sperimentatore. Si tratta di importanti investimenti nella ricerca, nello sviluppo e nelle nuove tecnologie che riguarderanno il territorio di Bologna, per un totale di oltre 113 milioni di euro. I progetti green sono: Regal (19 milioni di euro circa – ambito smart grids), per fornire una soluzione innovativa per la produzione di energia elettrica e termica, con l’obiettivo di superare i limiti attuali alla crescita della generazione basata sull’impiego di fonti rinnovabili non programmabili (il solare, per esempio) e sulle infrastrutture di rete esistenti. Rigers (12,4 milioni di euro – ambito architettura sostenibile e materiali), per realizzare e sperimentare l’uso di una piattaforma integrata interoperabile Web-GIS in grado di raccogliere e contenere le principali informazioni relative alla consistenza e al funzionamento degli edifici e delle reti. Inset (15,49 milioni di euro – ambito trasporti e mobilità), per implementare un sistema che possa integrare su smartphone dati riguardanti diversi servizi ed organizzazioni di mobilità pubblica cittadina.
Grandi opportunità dunque, ma ora viene la sfida: entro aprile, le cordate selezionate dovranno infatti concretizzare le idee presentando i progetti esecutivi. Partirà poi la fase due: tre anni per mettere in pratica le idee approvate.




Atelier del Club Comunicazione d'Impresa – Workshop 2013

UNA OPPORTUNITA’ DA NON PERDERE PER I GIOVANI COMUNICATORI DI DOMANI
Sei laureato, stai ancora frequentando l’università o un master e ti piacerebbe  occuparti in futuro di ufficio stampa, eventi e relazioni pubbliche, marketing e pubblicità? In una società in cui la modalità con cui si comunica è sempre più determinante, per incontrare professionisti di importanti Aziende e grazie a loro conoscere meglio il mondo della comunicazione “vissuto sul campo”, iscriviti all’Atelier della Comunicazione, il gruppo giovanile del Club Comunicazione d’Impresa, associazione aderente all’Unione Industriale di Torino.
Possono entrare a far parte dell’Atelier giovani  che stiano frequentando un percorso formativo di Marketing e Comunicazione all’interno di Facoltà universitarie e Master di specializzazione.
L’iscrizione all’Atelier dà diritto a:
partecipare gratuitamente a tutte le iniziative del Club (conferenze, convegni, dibattiti, giornate di studio, visite a mostre, occasioni sociali …)
entrare a far parte di una Banca dati esclusiva  di CV messa a disposizione delle  Aziende aderenti al Club.
E in più una  ulteriore grande opportunità: nella quota associativa di 60 euro annuali (cifra “politica” esclusivamente ed eccezionalmente rivolta ai soci giovani del Club) è compresa la partecipazione gratuita al nuovo ciclo dei “Workshop dell’Atelier” di prossima partenza.
Il ciclo comprende 8 incontri (dal 9 aprile all’11 giugno) nel corso dei quali saranno descritte le principali professioni della comunicazione e trattati gli scenari più attuali di questo settore. I relatori sono professionisti di Aziende ed Enti di rilievo, freelance o titolari di agenzie che mettono la loro esperienza al servizio dei giovani per una formazione ed un orientamento  più mirati e legati all’esperienza pratica (si veda oltre  il programma dettagliato). Prevista inoltre la testimonianza di giovani, oggi occupati a pieno titolo nel settore della comunicazione, che grazie  all’esperienza dell’Atelier  hanno posto le basi per il loro attuale lavoro.
I workshop si svolgeranno in orario 18,30-20 presso i locali dell’Unione Industriale in Via Vela 21 (isola pedonale della Crocetta) a Torino.
Al termine del ciclo sarà  consegnato un attestato di frequenza a tutti coloro  che saranno stati presenti ad almeno 5 incontri.
Per iscrizioni: collegarsi al sito www.clubcomunicazione.it, entrare nella sezione Diventare socio, scaricare il modulo di domanda di ammissione (specificare all’interno che si richiede l’iscrizione all’Atelier)
Per informazioni: cci@ui.torino.it – Tel. 011 5718415
 
I WORKSHOP DELL’ATELIER
Edizione 2013
LE PROFESSIONI DELLA COMUNICAZIONE E GLI  SCENARI PIU’ ATTUALI

Via Vela 21 – Ore 18.30-20
 
PROGRAMMA


Martedì 9 aprile
Comunicare ai tempi della crisi: lo scenario attuale
Luca Glebb Miroglio (Presidente Club Comunicazione d’Impresa)

Martedì 16 aprile
Comunicare la cultura
Veronica Geraci (Responsabile Ufficio Stampa Museo Nazionale del Cinema)

Martedì 7 maggio
Il ruolo della comunicazione nella creazione di valore:
la “Brand equity”
Marco Do (Direttore Comunicazione Michelin Italia)

Lavazza al Salone del Gusto 2012
e l’approccio “transmedia storytelling”
Alessandra Bianco (Responsabile Relazioni Pubbliche  Lavazza)
Martedì 14 maggio
Digital Diplomacy
Un approccio 2.0 alla diplomazia e agli affari esteri:
reputazione,comunicazione strategica e prevenzione di crisi online
Luca Poma (Giornalista, esperto di Crisis Management e Digital Media, Consigliere del Ministero per gli Affari Esteri)

Martedì 21 maggio
La comunicazione pubblica oggi
Piercarlo Sommo (Segretario Generale Associazione Italiana
della Comunicazione Pubblica)

Martedì 29 maggio
360° digital
Enrica Acuto (Titolare EcletticaAkura)
Il valore di esser connessi – Associazioni e reti sociali
(Sarah Mancini – Gruppo Giovani Imprenditori Unione Industriale di Torino)
Martedì 4 giugno
Gli eventi come  strumento di comunicazione
Riccardo Porcellana (Responsabile Ufficio Stampa SEC e Associati)

Martedì 11 giugno
La forza del web marketing: dem e  lead generation
Rosanna Fonseca (Product Manager UTET Grandi Opere)

Dall’ Atelier al  mondo del lavoro: il testimonial
Francesca Rivoira (Account, PR e Media Relations Specialist – Glebb & Metzger)
 




Master Comunicazione e Media Digitali

La Business School de Il Sole24Ore promuove la 15° edizione del Master Comunicazione e Media Digitali, che mi vede tra i docenti per il secondo anno consecutivo.
Qui puoi scaricare la brochure del corso, e inoltre puoi accedere alla pagina completa, per tutte le informazioni.




Nintendo conferma: minori di 14 anni hanno lavorato presso Foxconn per assemblare il Wii U

A seguito della segnalazione di Foxconn riguardo l’assunzione di ragazzi minorenni presso i suoi stabilimenti dove le console Nintendo Wii U è in fase di montaggio, Nintendo ha confermato il caso, descrivendolo come una violazione delle linee guida della compagnia.
Il Senior director delle Corporate Communications di NoA, Charlie Scibetta, ha affermato ai microfoni di Kokatu: “Nintendo ha indagato sull’incidente ed ha determinato che si tratta di una violazione della guide linea delle Corporate Social Responsibility (CSR) sugli appalti che tutti i partner di produzione Nintendo sono tenuti a seguire, in base alle leggi, e alle norme internazionali.”Scibetta ha continuato, “Foxconn si è assunta la piena responsabilità per questo incidente e si è mossa rapidamente per garantire che tutti gli individui coinvolti non lavorino più presso l’azienda. Infatti, le politiche della compagnia vietano l’impiego di minorenni, e la società si è impegnata con Nintendo a migliorare il processo per far rispettare questa politica, ed evitare problemi simili in futuro.”Scibetta ha aggiunto che Nintendo personalmente continuerà ad effettuare ispezioni presso gli stabilimenti, per accertarsi che le condizioni di lavoro siano accettabili. “Come una delle tante aziende che lavorano con Foxconn, prendiamo molto seriamente la questione, per migliorare la responsabilità sociale delle imprese lungo la catena di fornitura.”




Suzy, la mamma che imbarazza il colosso Ryanair: 350 mila sostenitori su Facebook

Trecento euro per non aver stampato la carta di imbarco. Lei lo scrive su Facebook e 350 mila utenti la sostengono
Gli extra delle compagnie low cost, si sa, possono essere molto pericolosi. Peso eccedente, bagaglio con misure non adeguate. Ma Suzy McLeod di Newbury, Berkshire, mamma di due bambini, non poteva immaginare che una svista con una compagnia low cost potesse costarle ben 300 euro.
LA STORIA – È quello che le è accaduto con Ryanair per un volo del 15 agosto da Alicante a Bristol: dopo aver acquistato i biglietti, fatto il check in online e aver pesato le valigie prima di partire per evitare sorprese, questa mamma di due bambini non ha stampato le cinque carte di imbarco. Il risultato? Sessanta euro per persona da pagare, in totale 300 euro. Il giorno dopo la disavventura, Suzy ha scritto sulla pagina Facebook della compagnia low cost: «Avevo già fatto il check in online – il commento – ma poiché non ho stampato le carte di imbarco mi avete fatto pagare 60 euro a persona. In totale 300 euro per un semplice pezzo di carta. Cliccate mi piace se pensate che sia un’assurdità».
SUPPORTER – In 354 mila hanno accolto l’invito e oltre 18 mila persone hanno pubblicato un commento, generalmente poco gentile, contro il vettore low cost. Tant’è che la compagnia, dopo poco, ha cancellato l’appello di Suzy dalla sua pagina Facebook. «Avremmo potuto viaggiare in business per molto meno – ha dichiarato al Telegraph Suzy, 35 anni, che era in vacanza con suo figlio Harrison, la figlia Maria e i nonni dei bambini -. Siamo andati in ferie per 15 giorni e non sono riuscita a stampare le carte di imbarco per il ritorno perché puoi farlo solo due settimane prima del volo. Avevo le carte di imbarco sul mio cellulare in Pdf e pensavo che fosse sufficiente». Non era così.
RYANAIR – La compagnia irlandese, ha poi risposto tramite la stampa, alla cliente: «Com’è chiaramente delineato nei termini e nelle condizioni di volo che la signora ha accettato quando ha comprato il biglietto con noi – ha precisato il portavoce della compagnia Stephen McNamara – i passeggeri devono stampare la carta di imbarco e presentarla in aeroporto al momento della partenza. Se ciò non avviene, si paga l’extra».