Vent'anni di ingenuità, e di silenzio, sulla traiettoria che la Cina ha preso, partendo dal comunismo fino ad arrivare al capitalismo di stato e alla repressione delle libertà individuali, hanno gravemente indebolito gli strumenti dell'Occidente nei confronti di Pechino. Una cosa è chiara: senza il coordinamento tra i governi del mondo democratico, le borse valori, le società – e forse la cosa più importante, gli investitori istituzionali – sarà quasi impossibile esercitare un'influenza su Pechino attraverso politiche che cercano leva dai mercati globali