SI TRATTA DELL’OPERA D’ARTE DIGITALE DI MATT KANE CHE CAMBIA OGNI GIORNO IN BASE ALLA VOLATILITÀ DEI PREZZI DI BITCOIN: FA PARTE DEL MOVIMENTO ARTISTICO EMERGENTE CHE INSERISCE I LAVORI IN UN SISTEMA DI AUTENTICA VIRTUALE
Per la prima volta un pezzo di crypto art è stato venduto per 100mila dollari sulla piattaforma Async Art, dove si crea, raccoglie e scambia arte programmabile in grado di evolversi nel tempo, reagire ai suoi proprietari o seguire un prezzo di borsa. Si tratta di Right Place & Right Time di Matt Kane, un’opera d’arte digitale che cambia ogni giorno in base alla volatilità dei prezzi di bitcoin. Al contrario di un’opera digitale “classica”, i lavori in cryptoart – sempre file digitali, e dunque, per loro natura, copiabili all’infinito senza perdita di qualità – vengono però inseriti in un sistema di autentiche gestito da un software che sfrutta la tecnologia blockchain Ethereum e gli acquirenti pagano in valuta digitale.
COS’È LA CRYPTO ART?
“Crypto art è un movimento artistico emergente, che fa leva sulla provenienza comprovata e sulla scarsità di opere d’arte sulla blockchain”, spiega ad Artribune l’artista nato a Chicago, dapprima autore di opere di pittura ad olio e poi trasformatosi in sviluppatore web. “La mia opera d’arte ha appena fatto una vendita record di 100 mila dollari, pagata in 262 criptovalute ethereum. L’opera d’arte digitale cambia ogni giorno in base alla volatilità dei prezzi di bitcoin. Maggiore è la volatilità quel giorno, più bella è l’astrazione!”. L’opera d’arte non è solo un’immagine statica, ma continua a generarne una nuova ogni giorno in quanto composta da 24 livelli sincronizzati con l’azione dei prezzi di bitcoin delle 24 ore precedenti: si ha così un’opera d’arte generativa, sempre diversa. Gli artisti digitali stanno cominciando a sfruttare gli NFT, ovvero opere d’arte digitali sotto forma di token non fungibile (NFT), non interscambiabili. “Quando un artista conia una NFT, è come firmare il proprio lavoro e rilasciare un certificato di autenticità non falsificabile“, continua Kane.
OPERE D’ARTE COME BITCOIN
“Chiunque può guardare la blockchain pubblica e vedere chi ha coniato l’NFT di un’opera d’arte e la storia della sua proprietà e delle sue vendite“. Il patrocinio di TokenAngels, uno dei principali collezionisti di NFT e crypto art, ha permesso all’artista di sperimentare una nuova economia: quella dove il collezionista di un’opera d’arte generativa guadagna un interesse finanziario sulle sue successive variazioni. “Da un anno colleziono crypto art e la scorsa settimana si è svolta questa vendita record (la precedente era di 55mila dollari)”, ci racconta TokenAngels. “Il progetto è molto serio e durerà 10 anni”. Quest’opera – già pronta per essere presentata a Roma nell’ambito di un convegno prima della mostra Renaissance 2.0 2.0curata da Eleonora Briziil 20 ottobre nel complesso di San Salvatore in Lauro con artisti come il duo Hackatao, tra i primi in Italia a sperimentare la cryptoart – promette, infatti, di diventare uno dei pezzi più significativi del movimento, coniugando la parte materiale con quella digitale: di questo NFT sono stati creati appena 210 esemplari. “Il collezionista riceve il 21% delle entrate dei singoli NFT e delle vendite di stampa e ci saranno solo 210 NFT coniati”, conclude Kane. “Speriamo che la nostra partnership, una novità assoluta tra artista e collezionista, sia fonte di ispirazione per le future collaborazioni”.