Il comparto agricolo è stato per lunghi anni la principale voce di spesa e di finanziamento (attraverso la Politica Agricola Europea) della CEE prima e dell’Unione Europea poi.
Col passaggio di investimenti, interessi e occupati da questo ad altri settori come quelli facenti parte del secondario e, ancora di più del terziario e del terziario avanzato, l’agricoltura ha progressivamente perduto parte significativa della sua importanza rimanendo però per molti paesi, tra cui l’Italia, un punto di eccellenza e di riferimento per l’intero sistema produttivo.
Attualmente, anzi l’industria primaria e quella dei servizi potrebbero contaminarsi reciprocamente. Con la rivoluzione digitale, infatti, vi è la possibilità di rilanciare un settore attraverso la congiunzione di una delle più antiche attività umane con le tecniche produttive più avanzate e innovative.
Anche in questo caso, come spesso accade quando ci troviamo di fronte ad una fase di rottura tecnologica e culturale, vi è il confronto fra tradizione e innovazione che però potrebbe portare a significativi sviluppi positivi per tutto il genere umano.
L’innovazione digitale in agricoltura è, soprattutto, un grande incentivo al miglioramento della competitività e, come tale, richiede un approccio adeguatamente consapevole delle necessità di un sistema tecnologico più orientato alla concorrenza sul mercato e più attento al soddisfacimento dei consumatori. Il mercato agricolo 4.0 nel 2020 è valso per l’Italia circa 540 milioni (circa il 4% del mercato globale), registrando una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, in linea con l’andamento pre-pandemia.
La spesa è trainata dalle soluzioni di Agricoltura di Precisione – gli strumenti a supporto delle attività in campo – come i sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature (36% del mercato), ed i macchinari connessi (30%). Sono 538 le soluzioni di Agricoltura 4.0 disponibili per il settore agricolo in Italia (oltre 100 in più rispetto al 2019), che usano prevalentemente sistemi di Data Analytics, piattaforme o software di elaborazione e Internet of Things, e trovano applicazione nelle fasi di coltivazione, semina e raccolta dei prodotti in diversi comparti, fra i quali emergono l’ortofrutticolo, il vitivinicolo e il cerealicolo.
I fattori che frenano la crescita sono, tuttavia, diversi, tra questi vi è anche l’assenza di connessione internet nelle campagne e la mancanza di adeguate infrastrutture a sostegno delle attività più avanzate. Il problema relativo alle infrastrutture è piuttosto diffuso in Italia e riguarda anche altri contesti oltre a quello agricolo.
A questo proposito, tutto il nostro Paese necessiterebbe di un piano strutturato relativo alle connessioni veloci indirizzato a coprire l’intero territorio nazionale in maniera capillare, dando seguito all’assioma secondo il quale una connessione internet efficiente è a tutti gli effetti anche uno strumento di cittadinanza.
Come in tanti altri poi, vista anche la sua enorme versatilità, la blockchain rappresenta un capitolo importante per quanto riguarda il settore agricolo, in particolare, per quanto concerne la possibilità di raccogliere, registrare, analizzare, validare e certificare in modo sicuro dai, informazioni e documentazione relativa ad ogni fase dalla supply chain attraverso le sue numerose sfaccettature.
Le tecnologie geo-spaziali possono fornire una connessione importante tra mondo digitale e mondo reale fornendo una più vasta e globale capacità di analisi, che si avvale di una visione complessiva dei fenomeni in corso, mantenendo la possibilità effettuare più minuziosi esami.
Il mercato agricolo italiano, insomma, ha un enorme potenziale di crescita e sviluppo, soprattutto grazie all’intervento della tecnologia. Come per tutti gli altri settori in cui l’innovazione è fondamentale, anche in questo il prerequisito è il possesso di adeguate competenze professionali, in un contesto caratterizzato da un livello di cultura aziendale e processi operativi basati più sul trasferimento di competenze che sull’innovazione e ottimizzazione dei processi produttivi.
Le sfide anche in ambito agricolo non mancheranno di certo in futuro e per l’agricoltura 5.0 queste saranno rappresentate in particolare dall’ingresso della robotica, dalla intelligenza artificiale, e dalla tracciabilità avanzata. Dovremo, però, verificare se la visione di sviluppo italiana sarà in grado di sostenere le prospettive ambiziose che sono necessarie per riuscire ad accrescere in termini competitivi il ruolo del nostro Paese nei confronti degli altri competitor. Questa, nel complesso, sarà la sfida che determinerà le sorti di un importantissimo comparto produttivo che deve riuscire a confrontarsi con avversari sempre più numerosi e agguerriti.