Il collasso mediatico sociale e la pelliccetta scagnata
L’ultima volta che avevo parlato di “collasso mediatico sociale” è stata in occasione delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, quando mi sono imbattuto in una...
L’ultima volta che avevo parlato di “collasso mediatico sociale” è stata in occasione delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, quando mi sono imbattuto in una...
L’Internet governance forum italiano si riunirà per l’undicesima volta anche quest’anno a Bologna e prima di farlo i suoi promotori hanno lanciato una consultazione pubblica per decidere quali siano i temi da trattare al prossimo incontro. Di sicuro sarebbe utile che la consultazione ribadisse i principi della Carta di internet, a cominciare dalla libertà d’espressione che in tanti, troppi Paesi è a rischio. Sarebbe un buon esempio per tutti.
Da tempo grandi e piccole aziende hanno intuito il potenziale di strumenti come Facebook, Twitter e Instagram per parlare direttamente ai propri consumatori e costruire relazioni uniche. Più recentemente però, i brand hanno scoperto un nuovo e potente canale per comunicare e raggiungere il proprio target: i cosiddetti (e sempre più famosi) influencer.
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