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Fare la spesa lentamente, senza preoccuparsi di dover poggiare sul rullo, in tempi da record, i prodotti dentro il carrello. Fermarsi a chiacchierare con la cassiera o il cassiere, senza pensare alla fretta della persona in coda dietro di noi. Tornare a immaginare (anche) il supermercato non come «un non luogo», ma come uno spazio di socialità, soprattutto per gli anziani. È questa l’idea del programma lanciato dal governo olandese «Uno contro la solitudine» («One Against Loneliness»), con il quale l’esecutivo di Mark Rutte vuole combattere (anche) la piaga dell’isolamento delle persone della terza età. In 200 supermercati del Paese — nel 20222 — verrò lanciata l’idea della «cassa leggera» — «Kletskassa» — per chi vuole, anzia desidera, fare la spesa tranquillamente. Accompagnata da altri esempi: nei Paesi Bassi gli studenti universitari possono — ad esempio — evitare di pagare l’affitto nel caso in cui decidano di anziani residenti come coinquilini.

In Olanda sono 1,3 milioni le persone che hanno più di 75 anni (su un totale di 17 milioni), e più della metà di loro afferma di sentirsi sola, come dimostra un sondaggio del 2019 della Statistics Netherlands«Il 26 per cento degli olandesi di età superiore ai 15 anni si sente “moderatamente solo”, e questa proporzione sale al 33 per cento tra gli over 75», si legge nella ricerca che chiarisce come la solitudine possa essere intesa come un senso di isolamento sociale o emotivo. E ancora: «Il 12 % di tutte le persone di età pari o superiore a 15 anni sperimenta un grave isolamento sociale, tanto che l’ 8% ha riferito di sentirsi spesso emotivamente isolato». Le persone single e i genitori soli «hanno maggiori probabilità di segnalare l’isolamento sociale rispetto alle coppie e ai bambini che vivono in casa. La solitudine moderata è più diffusa tra gli anziani che tra le persone di età inferiore ai 75 anni», tanto che una persona su 3 di età pari o superiore a 75 anni dichiara di sentirsi un po’ sola, mentre la quota è di circa 1 su 4 tra gli under 75.

L’idea del progetto è quella di «aiutare le persone a stabilire un contatto reale con i cassieri. Un piccolo gesto, ma molto prezioso», spiega afferma Colette Cloosterman-van Eerd, chief creative officer di Jumbo, la catena di supermercati che ha deciso di aprire le casse «relax» nei Paesi Bassi. «I nostri negozi sono un importante luogo di incontro per molte persone e vogliamo giocare un ruolo nella riduzione della solitudine».

La condizione di solitudine dei cittadini, in particolare quelli anziani, non riguarda — ovviamente — solo l’Olanda. A livello globale, infatti, il 41% delle persone ha dichiarato di essere diventato più solo nei sei mesi precedenti, a partire da marzo 2020. Tanto che il metodo della «chat checkout» sta prendendo piede in diverse parti del mondo: in Scozia, ad esempio, il marchio Sainsbury’s ha aperto l’anno scorso delle «relaxed lanes file relax», casse in cui c’è il tempo per fare anche amicizia con gli altri clienti in coda. Sempre in Scozia, Tesco ha previsto delle casse speciali per chi ha bisogno di più tempo, compresi i malati di patologie come l’Alzheimer. In Francia l’idea era stata sperimentata prima dei lockdown da un Carrefour e, visto il successo all’estero, potrebbe tornare in voga.

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