L’intelligenza artificiale si sta rivelando davvero preziosa in moltissimi ambiti e aspetti della vita umana. Siamo ancora all’inizio e gli esperti hanno solo iniziato a “scalfire la superficie” delle possibili applicazioni di questi potentissimi software. Così in un nuovo studio degli scienziati hanno dato all’IA la capacità di “immaginare”.
Come si fa a dare l’immaginazione a un software? I ricercatori hanno escogitato un nuovo metodo per consentire ai sistemi di intelligenza artificiale di capire come dovrebbe essere un oggetto, anche se non ne avevano mai visto uno. “Siamo stati ispirati dalle capacità di generalizzazione visiva umana per cercare di simulare l’immaginazione umana nelle macchine“, afferma l’informatico Yunhao Ge della University of Southern California (USC).
Il team ha addestrato l’intelligenza artificiale con un grande database di informazioni e ha utilizzato un approccio simile a quello utilizzato dai software che creano deepfake. In questo modo, ad esempio, se un’intelligenza artificiale vede un’auto rossa e una bici blu, sarà in grado di “immaginare” una bici rossa, anche se non ne ha mai vista una prima.
L’IA è quindi in grado di riconoscere somiglianze e differenze nei campioni che vede, utilizzando questa conoscenza per produrre qualcosa di completamente nuovo (potrete vedere un esempio di quanto detto in un’immagine che troverete in calce alla notizia). “Questo nuovo approccio scatena davvero un nuovo senso di immaginazione nei sistemi di intelligenza artificiale, avvicinandoli alla comprensione umana del mondo“, afferma Laurent Itti, informatico della USC.
Un approccio simile potrebbe essere utilizzato in futuro anche nel campo della medicina e delle auto a guida autonoma. In che modo? L’intelligenza artificiale potrebbe immaginare nuovi farmaci o visualizzare nuovi scenari stradali. Insomma, le possibili applicazioni sono davvero tantissime e siamo solamente all’inizio.