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In attesa del ritorno autunnale del Covid-19, lezioni da Taiwan per una gestione efficace dell’emergenza. L’analisi di Luca Poma, professore di Reputation management all’università Lumsa di Roma e specialista in crisis communication, e Giorgia Grandoni

Sugli spazi di miglioramento delle istituzioni italiane – nazionali e locali – nella gestione dell’emergenza Covid-19, abbiamo già scritto in una dettagliata e corposa analisi ricca di riferimenti a fonti autorevoli, anche internazionali, e gli spunti critici non sono certo mancati: un ritardo di circa 3 settimane intercorso dalla dichiarazione di stato di emergenza, a fine gennaio, al primo decreto contenente misure restrittive, pubblicato il 22 febbraio; modalità di gestione dei canali di comunicazione assai discutibili; l’assenza di un piano di gestione di crisi predisposto anticipatamente anche sulla base delle buone prassi di Cina, Corea del Sud e Singapore; l’assenza di un programma di sorveglianza attiva con analisi massive tramite tampone; l’incapacità, specie da parte delle istituzioni locali, di cogliere vari segnali deboli di crisi; la mancata applicazione delle raccomandazioni contenute in precedenti piani pandemici; la totale assenza di provvedimenti volti a mitigare l’effetto psicologico negativo del confinamento forzato; il lancio dei bandi del Ministero dell’Innovazione per la ricerca di soluzioni tecnologiche d’avanguardia per la tracciatura dei contagi, partito con quasi un mese di ritardo; l’utilizzo improprio da parte dei politici di un frame narrativo insistentemente improntato sulla paura e sulla guerra; l’insufficienza delle provvidenze economiche fin qui previste dal Governo per attutire l’impatto della chiusura totale, specie sulle classi sociali più svantaggiate.

Potremmo continuare a lungo, mentre le inchieste penali per omicidio e epidemia colposa avviate sia in Lombardia che in Toscana fanno il loro corso, ma ci pare a questo punto assai più costruttivo tentare di concentrarci su alcuni piani strategici sollecitamente applicati in una nazione non piccola (25 milioni di abitanti) e anch’essa colpita da Covid-19, piani che potrebbero fornirci spunti concreti per fare meglio in futuro, che si tratti della “seconda gobba” di contagi da Coronavirus, purtroppo attesa per l’autunno, o della prossima purtroppo inevitabile pandemia.

Potremmo dibattere sulle strategie di contenimento della Cina, ma si sa che in quel paese non la contano giusta sui numeri, e inoltre il fatto di non essere quella Cinese una vera e propria democrazia va a costituire un evidente fattore distorsivo nelle analisi.

Potremmo allora concentrarci su Hong Kong, città tra le più densamente popolate sulla Terra, con 7 milioni e mezzo di abitanti concentrati su una superficie inferiore a quella di Roma, che è arrivata alla giornata di oggi con poco più di 1.000 contagiati e soli 4 (quattro) decessi. Parole d’ordine: previsione di scenario, simulazioni, attenta preparazione, creazione di strumenti di reazione efficace in “tempo di pace”, prima che si presenti l’emergenza, ovvero tutto quello che non si è fatto in buona parte dell’Europa.

Oppure, ed è un caso volendo ancor più interessante, analizzare quanto messo in atto dal governo di Taiwan, consolidata democrazia parlamentare asiatica, della quale pochissimo si parla perché darebbe assai fastidio, per ragioni storico-politiche, al regime di Pechino, che è arrivata al 18 aprile con 395 contagiati e soli 6 (sei) decessi.

Anche per Taiwan, le parole d’ordine sono state le medesime di Hong Kong, forti dell’esperienza bruciante di precedenti pandemie, come ad esempio la SARS: applicazione di protocolli efficaci di contenimento dei contagi, elaborati ovviamente in precedenza, e intervento praticamente immediato ai primi campanelli d’allarme, i cosiddetti “segnali deboli di crisi”. Le misure rigide previste – e rispettate – hanno tra l’altro permesso di evitare il lockdown totale del Paese con blocco dell’economia.

A Taiwan funziona – egregiamente – il CECC – Central Epidemic Command Center, ovvero la task-force governativa anti-epidemie. Avevamo qualcosa di simile anche in Italia, il Centro per la Sorveglianza e Prevenzione delle Epidemie(Cnesps), dipendente dall’Istituto Superiore di Sanità: aveva un ruolo di primo piano “nella prevenzione, sorveglianza e controllo delle malattie infettive”, e dato che era utile e funzionava bene, nel 2016, tra le proteste di migliaia di medici, ricercatori e specialisti, è stato inspiegabilmente smantellato, quando direttore dell’Istituto era Walter Ricciardi, che ora affianca il Ministro della Salute, Roberto Speranza, per gestire l’emergenza Coronavirus in Italia.

Il CEECC di Taiwan, in stretto e costante coordinamento con le istituzioni nazionali e le autorità sanitarie competenti di quella nazione, dal primo gennaio in avanti, per i successivi 60 giorni, ha prontamente attivato ben 124 protocolli di sicurezza per affrontare e governare l’epidemia Covid. È interessante, analizzando i documenti pubblicati dal Journal of American Medical Association, una delle più prestigiose riviste mediche internazionali (fattore d’impatto: 51.2) farci un’idea del tipo di risposta quasi immediata alla pandemia, che in quel Paese ha permesso di contenere fortemente l’emergenza. Qui la lista completa tradotta in italiano, ma esaminiamo i passaggi salienti:

  • 31 dicembre 2019, avvio delle ispezioni ai passeggeri con sintomi in arrivo dalla regione cinese di Wuhan, epicentro del contagio;
  • 20 gennaio 2020, allerta di viaggio sulle zone cinesi epicentro del contagio;
    22 gennaio, il governo distribuisce le mascherine ai rivenditori e fissa per legge un limite di prezzo di 50 mascherine a complessivi USD $ 10 (0,20 centesimi a mascherina);
  • 22 gennaio, i Ministeri della salute e del benessere promuovono la quarantena per contagiati e istituiscono un meccanismo di notifica tramite agenti di viaggio e guide turistiche;
  • 22 gennaio, il governo annuncia che la diffusione di notizie false sull’epidemia può essere multata fino a 100.000 Dollari;
  • 24 gennaio, si stabilisce per Decreto che tamponi del COVID-19 si svolgeranno presso il CDC (centro per la prevenzione e il controllo delle malattie) di Taiwan e in otto ospedali appositamente individuati;
  • 24 gennaio, divieto di esportazione di maschere chirurgiche monouso per 1 mese (disposizione che alla scadenza verrà poi rinnovata);
  • 29 gennaio 2020, monitoraggio elettronico di soggetti in quarantena tramite App governative sui telefoni cellulari;
  • 30 gennaio, la produzione locale di mascherine monouso si attesta a 4 milioni di pezzi al giorno, di cui 1,4 milioni vengono assegnate a ospedali e operatori sanitari, e i restanti 2,6 milioni alle vendite al consumo per la popolazione;
  • 30 gennaio, l’Ufficio dei Procuratori di Taiwan approva una delibera per fermare il potenziale lucro derivante dall’aumento dei prezzi dei prodotti per la prevenzione delle malattie, con pene da 1 a 7 anni di reclusione e una multa fino a 167.000 dollari;
  • 02 febbraio, istituiti presso strutture governative dormitori e campi militari per i soggetti in quarantena, così da evitare che nell’isolamento domestico contagino i propri familiari;
  • 02 febbraio, mobilitato l’esercito per incrementare la produzione nelle fabbriche locali di mascherine, che viene portata a 10 milioni di pezzi al giorno;
    02 febbraio, il governo prolunga le vacanze invernali scolastiche fino al 25 febbraio;
  • 03 febbraio, per evitare assembramenti per l’acquisto di presidi sanitari, si stabilisce che i possessori di carta NHI (assicurazione sanitaria nazionale) che terminano con numeri dispari possono acquistare il lunedì, il mercoledì e il venerdì; I possessori di carta NHI che terminano con numeri pari possono acquistare il martedì, il giovedì e il sabato;
  • 03 febbraio, 3.000 lavoratori delle poste nazionali vengono incaricati di provvedere su base quotidiana alla logistica della distribuzione di mascherine;
    05 febbraio, vietato l’ingresso alle navi da crociera di qualunque nazionalità se hanno effettuato precedenti attracchi in Cina;
  • 05 febbraio, vengono concessi ai funzionari pubblici 14 giorni di congedo per la cura dei figli per motivazioni di salute legate al Coronavirus;
  • 07 febbraio, i cittadini stranieri in aeroporto devono passare da un funzionario dell’immigrazione e non possono usare l’e-Gate (accesso rapido) per l’ingresso sul territorio nazionale di Taiwan;
  • 07 febbraio, multe di 10.000 dollari per i contagiati che infrangono la regola della quarantena domestica di 14 giorni;
  • 10 febbraio, la maggior parte dei voli con servizio passeggeri da Taiwan alla Cina sono sospesi dal 10 febbraio fino a fine aprile;
  • 12 febbraio, tutti i casi d’influenza grave che si sono rivelati inizialmente negativi per l’influenza da Coronavirus, sono stati testati nuovamente per COVID-19;
  • 13 febbraio, 2 miliardi di Dollari vengono resi disponibili per le imprese colpite dall’epidemia;
  • 14 febbraio, lancio del nuovo sistema di quarantena in entrata nel Paese con la compilazione elettronica del modulo di dichiarazione sanitaria;
    16 febbraio, misure di sorveglianza estese per cluster di casi con febbre o sintomi respiratori e casi di polmonite con sintomi senza miglioramento dopo 3 giorni di terapia antibiotica;
  • 17 febbraio, tutti i viaggiatori che arrivano con febbre o sintomi respiratori devono essere sottoposti al tampone;
  • 19 febbraio, viene attivato un programma per disinfettare gli spazi pubblici intorno alle scuole e le aree scolastiche, e il Ministero dei trasporti e delle comunicazioni promuove interventi per garantire standard di igiene per tutti i trasporti pubblici (treni, autobus, taxi, etc.);
  • 21 febbraio, il Ministero della Pubblica Istruzione fissa le regole per garantire la sicurezza a scuola: se è presente più di una persona in una classe (studente o insegnante) con diagnosi di COVID-19, le lezioni in quella classe vengono sospese per 14 giorni; se vi sono più di due casi di COVID-19 in una scuola, la scuola è chiusa per 14 giorni; se un terzo delle scuole di un quartiere, città o distretto viene chiusa, tutte le altre vengono chiuse;
  • 23 febbraio, le scuole e i servizi di dopo-scuola riaprono, e ricevono 6,45 milioni di maschere chirurgiche, insieme a 25.000 termometri frontali e 84.000 litri di disinfettanti a base di alcol.

L’analisi di JAMA si ferma a fine febbraio, ma non vi sono dubbi che anche nel mese di marzo il dinamismo Taiwanese sia proseguito, arrivando a garantire appunto l’irrisorio numero di decessi fino ad oggi registrati.

Premesso che buona parte delle informazioni, dei dati e delle iniziative assunte dai governi dell’estremo oriente per fronteggiare l’epidemia erano online dettagliatamente in lingua inglese già alla fine dello scorso gennaio, come queste utili “lezioni” possano essere cadute nel vuoto e ignorate dalle istituzioni italiane – e di altri Paesi d’Europa – per quasi un intero mese, contribuendo ad aumentare sensibilmente il numero dei decessi di cittadini per complicanze da Coronavirus, resta per me un mistero.

NOTA: se hai trovato stimolante questo articolo, potrebbe interessarti anche approfondire le strategie di gestione della crisi pandemica adottate dal Governo italiano, e le relative critiche mosse da analisti ed esperti, leggendo questa analisi.

AGGIORNAMENTO DEL 28/04/21: sono diversi – oltre a Taiwan – i Paesi che hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica in relazione alle proprie strategie virtuose di gestione della pandemia, come ad esempio la Corea del Sud (1.821 decessi in totale, su 51 milioni di abitanti), la Nuova Zelanda (26 decessi in totale, su 5 milioni di abitanti), Hong Kong (209 decessi in totale, su 7 milioni di abitanti), Giappone (10.000 decessi in totale, su 126 milioni di abitanti), Australia (910 decessi in totale, su 25 milioni di abitanti) e in particolar modo il Vietnam (35 decessi in totale, su quasi 100 milioni di abitanti), nazione sulla quale si è soffermata l’attenzione degli specialisti in crisis management. Oggi la vita in Vietnam scorre relativamente tranquilla, come conferma un articolo sul Corriere della Sera: a parte lockdown brevi e mirati, i cittadini escono, vanno ai concerti, e scuole e ristoranti sono aperti. Il livello di guardia però resta alto: basta un contagio nel proprio quartiere per rimanere bloccati, e con un solo caso conclamato di Covid la zona di provenienza diventa “rossa”, e da lì non ci si può muovere. Limitazione della mobilità e quarantene obbligatorie, tracciamento serrato, lockdown tempestivi e grande quantità di test molecolari e rapidi: un mix di provvedimenti che aiutano a spiegare – conferma l’articolo del quotidiano – come il Vietnam sia riuscito a bloccare il virus prima ancora di avviare – peraltro con successo – la campagna per la vaccinazione di massa…

Bibliografia/Sitografia

Cerami, G; La paura sta diventando rabbia, Huffington Post, 27/03/2020
D’Ambros, C; Crisanti: “Epidemia di coronavirus in Italia? Numeri inesatti. Male contenimento e monitoraggio di positivi’’, Globalist Syndication, 22/03/2020
Ditta, A; “Non vogliamo leggere le tue cazzate”: così rispose Regione Lombardia il 22 febbraio alla segnalazione di creare ospedali da Covid-19 per fermare il contagio, TPI, 25/03/20
Ferla V; A futura memoria (se la memoria ha un futuro). Dalla crisi del coronavirus si esce in tre modi: digitale, digitale, digitale, Linkiesta, 16/03/2020
Parisi, G; La lezione cinese non è solo divieti, Huffington Post, 23/03/2
Pisano, G, Sadun, R, Zanini, M; Lessons from Italy’s Response to Coronavirus, Harvard Business Review, 27/03/2020
Poma L; Governo Conte e Coronavirus. Analisi sulle frequenze della paura, Formiche.Net, 25/03/2020
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Redazione FanPage.it, Sintomi da stress post-traumatico, rabbia e confusione: gli effetti psicologici della quarantena, 28/03/2020
Redazione Il Fatto Quotidiano, Coronavirus, gli 007 americani: “La Cina ha fornito intenzionalmente numeri falsi su morti e contagiati”, Il Fatto Quotidiano, 1/04/2020
Redazione Il Fatto Quotidiano; Coronavirus, “omicidio ed epidemia colposa”: indagato il dg del Pio Albergo Trivulzio per le oltre 100 morti nella residenza per anziani, Il Fatto Quotidiano, 01/04/2020
Redazione Iltempo.it, La mazzata di Ricciardi: “Certa la seconda ondata del virus in autunno”. Addio alla normalità, Iltempo.it, 17/04/2020
Santucci, G; Coronavirus, gli errori fatti in Lombardia: un piano da 10 anni nel cassetto e le misure inapplicate, Corriere della Sera, 29/03/2020
Testa ASmettiamo di dire che è una guerra, Internazionale, 30/03/2020
Verdi C; Quel centro per le epidemie smantellato: ora avrebbe potuto coordinare la lotta al Covid-19, Ilgiornale.it, 31/03/2020
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