image_pdfVersione PDFimage_printStampa

Lo comunica l’azienda in una nota spiegando di aver ottenuto da Rina, ente terzo accreditato a livello internazionale per l’attività di testing, ispezione e certificazione, “l’attestato di validazione del modello di calcolo secondo GHG Protocol “A corporate accounting and reporting standard” – revised edition; GHG Protocol “Scope 2 guidance”; Regolamento Ce 2066/2018 e smi”.

L’attestato, prosegue la nota, consente all’acciaieria “a partire dal primo settembre 2022 di fornire acciaio al carbonio prodotto negli stabilimenti di Cremona e Trieste emettendo contestualmente il certificato di zero emissioni nette di CO2 (dirette e indirette, scopo 1 e scopo 2) per tutte le tipologie e lavorazioni di acciaio prodotto”. Un risultato, spiega Arvedi, ottenuto grazie a un piano di decarbonizzazione dell’intera organizzazione, lanciato nel 2018 con “ingenti investimenti in impianti, tecnologia, ricerca e sviluppo” che ha visto, tra le altre iniziative, la riconversione industriale dell’area a caldo del sito di Trieste, effettuata in due anni con un investimento di 260 milioni di euro. L’acciaieria precisa inoltre che “l’azzeramento delle emissioni indirette (scopo 2) è stato ottenuto grazie alla fornitura integrale da parte di Enel di energia da fonti rinnovabile”.

image_pdfVersione PDFimage_printStampa