Si è da poco concluso a Bologna Cosmoprof, il più importante salone internazionale dedicato alla filiera produttiva della cosmetica.
La 52° edizione della manifestazione ha dato ampio spazio alla sostenibilità.
L’industria cosmetica sta cercando infatti nuove soluzioni produttive per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’attenzione al sociale: sempre più marchi hanno sposato l’idea che la sostenibilità è una scelta “obbligata” e che è importante adottare metodi di produzione rispettosi e ingredienti di provenienza sicura. Oltre l’attenzione alle materie prime, in crescita anche l’impegno per migliorare il packaging e il ciclo produttivo in un’ottica sempre più “circolare”.
Mi fa piacere ricordare alcuni “pionieri” della sostenibilità in questo settore: in Italia I Provenzali che da anni hanno sposato questo approccio.
Sul loro sito si legge infatti una dichiarazione importante: L’ambiente non è solo uno spazio. È la relazione che unisce gli uomini nel passato, nel presente e nel domani. Uno spirito ecologista, responsabile e consapevole: per salvaguardare il patrimonio delle generazioni future. I Provenzali da sempre si impegnano a salvaguardare l’ambiente, la natura e l’immenso patrimonio circostante.
A livello internazionale un brand importante è Weleda la cui storia ha inizio nel 1921 dall’incontro tra un medico olandese, un filosofo austriaco e un chimico e farmacista tedesco. Ancora oggi Weleda rappresenta un punto di riferimento a livello mondiale per la produzione di cosmetici e farmaci biologici, naturali e olistici, il cui motto è «in armonia con la natura e con l’essere umano».
Sul loro sito si legge questa dichiarazione: Per Weleda la tradizione e l’innovazione hanno uguale importanza. Esse costituiscono la base per il nostro impegno a lungo termine nei confronti dei tre pilastri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
La sostenibilità sta diventando quindi un impegno per molte imprese cosmetiche, dalle multinazionali alle aziende più piccole. Un impegno diffuso nel misurare gli impatti e nell’avviare progetti mirati a ridurli: dalla ricerca per migliorare i prodotti alla scelta di tecnologie che consentono di ottimizzare risorse come l’acqua, le materie prime e l’energia.
Cosa c’è di nuovo
C’è chi parla di “trend verde” e pensa che l’impegno di queste imprese sia solo la risposta a una moda del momento. Sono convinta invece che non sia un fenomeno passeggero: adottare un approccio rispettoso che favorisce ingredienti naturali e biologici è un cambiamento che sta coinvolgendo trasversalmente questa filiera. Un segnale positivo per tutti.