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Intervista del Prof. Luca Poma ad Agostino Re Rebaudengo, Presidente di ASJA

Asja è un’azienda di successo, e quest’anno festeggia un anniversario importante. La vostra mission acquista un significato particolare, nel momento in cui ci interroghiamo su un futuro post Coronavirus più sostenibile.

“Il cambiamento è nel DNA di ogni azienda di successo”: è questo il principio in cui credo e che ho cercato di perseguire dal 1995, con Asja, l’impresa che ho fondato e che presiedo. L’obiettivo – più di moda oggi, meno scontato 25 anni fa – è di ridurre le emissioni di CO2 e il consumo di risorse, applicando i principi dell’economia circolare. Da un quarto di secolo, quindi, progettiamo, costruiamo e gestiamo impianti per la produzione di energia elettrica e biometano da fonti rinnovabili (sole, vento e biogas). Con oltre 180 MW di potenza installata in Italia, Cina e Brasile, generiamo ogni anno più di 600 GWh di energia verde, sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico di 900.000 persone.

Quali sono gli obiettivi che impegneranno il futuro di Asja?

Il biometano è il nostro orizzonte di sviluppo: forti dell’esperienza e delle competenze maturate in oltre 25 anni di attività, ci avvaliamo delle migliori tecnologie disponibili per realizzare impianti che producono biometano e compost di qualità dalla Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU). Attualmente abbiamo 3 impianti già in esercizio (Lazio e Umbria) e 2 in costruzione (Piemonte e Lombardia). Il nostro primo impianto a Foligno (PG), è considerato un modello per il trattamento dei rifiuti in un’ottica di economia circolare e per questo è stato inserito da Legambiente nel dossier Comuni Rinnovabili 2018 tra le 100 esperienze virtuose di valorizzazione delle risorse energetiche locali.

Quali sono le iniziative che avete intrapreso recentemente favorire la crescita dell’azienda?

Lo scorso dicembre abbiamo emesso il primo Green Bond in Italia dedicato alla produzione di biometano da FORSU: l’emissione obbligazionaria, dell’importo di 40 milioni di euro, è già stata sottoscritta per 21,5 milioni. Un risultato che ci conforta: siamo convinti di essere sulla strada giusta

Il vostro business tocca anche altri aspetti del settore energetico?

Operiamo anche nel settore dell’efficienza energetica, producendo la linea di microcogeneratori ad alto rendimento TOTEM che distribuiamo in Italia, Europa e Nord America. Evoluzione del primo microcogeneratore al mondo realizzato dal Centro Ricerche Fiat nel 1977, il TOTEM è una caldaia “smart” alimentata a metano o GPL che produce contemporaneamente elettricità e calore con un risparmio fino al 40% sul costo della bolletta energetica ed emissioni 25 volte inferiori ai limiti normativi per le caldaie. Il TOTEM rientra nella classe di efficienza energetica A+++ e trova applicazione ideale negli alberghi, case di riposo, ospedali, condomìni, centri sportivi, piscine, scuole, PMI e uffici pubblici. I vantaggi economici dell’applicazione di un TOTEM sono stati calcolati da un recente studio dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano che evidenzia un IRR fino al 36%.


Ho letto inoltre che state sviluppando un sistema per migliorare le performance energetiche degli impianti. Di cosa si tratta?

Si, è il TOTEM-ECO (Energy Consumption Optimizer), un sistema intelligente che, con i suoi sensori e l’intelligenza artificiale, può essere applicato in tutte le strutture per ottimizzare il funzionamento degli impianti termici ed elettrici,  consentendo quindi di risparmiare sui consumi e di ridurre le emissioni di CO2.

Un tema – quello di garantire l’utilizzo di energie pulite e sicure per il futuro del nostro pianeta – di stringente attualità.

Il nostro impegno nella lotta al cambiamento climatico però non si limita a questo. Offriamo infatti a imprese, associazioni e privati cittadini la possibilità di annullare volontariamente le proprie emissioni di CO2 con il sistema Asja – CO2. I crediti di carbonio utilizzati sono generati dalla produzione di energia rinnovabile nei nostri impianti.

Tra le numerose iniziative di sensibilizzazione che sta seguendo sui temi dell’economia circolare e dell’ecosostenibilità, ve ne è una dal nome assai curioso, il “Ritardometro”, ce ne vuole parlare? 

Volentieri, è un’idea nata diversi anni fa dall’osservazione e dall’esperienza, vissute anche in prima persona come imprenditore, delle lentezze burocratiche del nostro Paese. Il Ritardometro, che ho aggiornato recentemente, è un cruscotto di indicatori online che misura, appunto, i ritardi nell’attuazione e nell’emanazione di norme già approvate. Al momento di questa intervista, per fare qualche esempio, è da oltre 600 giorni che aspettiamo l’emanazione del FER 2, il Decreto con il quale il Governo avrebbe dovuto completare lo schema degli incentivi alle fonti rinnovabili, mentre è da marzo 2011 che si attende il decreto Modifiche sostanziali, la cui assenza crea stallo e confusione nella fase autorizzativa in quanto non è definita la distinzione tra interventi agli impianti che comportano modifiche sostanziali e quelli che invece necessitano di modifiche non sostanziali, per i quali dovrebbe essere prevista una procedura semplificata. 
L’obbiettivo del Ritardometro è dunque quello di dare un’indicazione propositiva all’attuale Governo affinché intervenga sui ritardi accumulati, contribuendo ad agevolare gli investimenti, favorire l’innovazione ed accelerare la tanto auspicata transizione ecologica. 

Qualche anticipazione per il futuro?

Stiamo lavorando infatti per ampliare l’offerta di efficientamento con le pompe di calore a gas (Gas Heath Pump, GHP) e nel campo del sequestro della CO2 e della produzione biologica delle plastiche: siamo convinti che il percorso per ridurre ai minimi termini l’impatto dell’essere umano sul pianeta, sia ancora lunghissimo, ma la tecnologia ci riserva man mano sorprese positive.

Un‘ultima curiosità: so che siete impegnati anche a promuovere l’educazione alla cultura ambientale. Puoi raccontarmi quali iniziative state portando avanti in tal senso?

Credo da sempre nel valore della cultura e dell’educazione ambientale, e per questo ASJA si impegna a diffonderla. Sosteniamo la Fondazione per l’arte contemporanea Sandretto Re Rebaudengo e il festival cinematografico internazionale Cinemambiente, siamo soci del MAcA – Museo A come Ambiente di Torino, che presiedo dal 2014. Siamo inoltre associati a Elettricità Futura, associazione aderente a Confindustria che rappresenta oltre il 70% dell’energia elettrica prodotta dal nostro Paese e di cui sono Vice Presidente.

Per chi volesse saperne di più su questi temi?

Da qualche anno ho creato un blog, www.rerebaudengo.it, nel quale raccolgo notizie, idee e riflessioni su ambiente, clima ed energia. Sono convinto che abbiamo sia le capacità sia le tecnologie per cambiare pian piano volto al pianeta, e che, se correttamente promosse e supportate da misure e semplificazioni normative, queste possono migliorare la nostra qualità della vita, dal punto di vista sia ambientale che sociale. In questo, percepisco sicuramente un valore, nello scopo di ASJA, che va oltre il business e tocca tangibilmente il futuro dei nostri figli e nipoti.


Edit del 22 giugno 2020: Asja affianca ENI nella decarbonizzazione, con il progetto di costruzione e manutenzione di tre impianti eolici in Italia. Tutti i dettagli nel comunicato stampa.

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