L’azienda farmaceutica, in una mail all’europarlamentare Daniele Viotti, dichiara di voler prendere le distanze dal giornale dopo la prima pagina su gay e Pil: «Anche noi profondamente offesi».
Continua la fuga degli inserzionisti dal quotidiano Libero dopo la prima pagina in cui si associa arbitrariamente la crisi economica e la crescita delle persone che si dichiarano gay. Menarini, multinazionale del farmaco che nell’edizione del 24 gennaio compare ancora tra gli inserzionisti del quotidiano milanese diretto da Pietro Senaldi e Vittorio Feltri, ha dichiarato in una mail spedita all’europarlamentareDaniele Viotti l’intenzione di dissociarsi da Libero. «Gentile Onorevole Viotti – si legge nella mail – la ringraziamo per la sua email e per la segnalazione in merito al titolo apparso ieri sul quotidiano “Libero”. Anche noi di Menarini ci sentiamo profondamente offesi da quelle parole perché si discostano totalmente dai valori che ci contraddistinguono come azienda. Il nostro gruppo, presente in 136 paesi nel mondo con 17.000 dipendenti, ha sempre tutelato la libertà individuale. Pertanto rifiutiamo categoricamente ogni tipo di discriminazione fondata su etnia, religione, orientamento sessuale, opinione o condizione personale e sociale. Per questi motivi, agiremo di conseguenza».