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Talent Garden ha annunciato l’acquisizione di Hyper Island, business school digitale svedese tra le più grandi a livello continentale. La scaleup italiana ha rilevato una quota del 54% con l’opzione per salire fino al 100% nei prossimi anni. Non sono state rese note le cifre dell’operazione. Nel 2018 il gruppo aveva acquisito Rainmaking Loft, una rete di quattro spazi di coworking a Copenhagen. Secondo la società fondata nel 2011 da Davide Dattoli e Lorenzo Maternini, si viene a creare in questo modo il primo player a livello continentale nel settore edutech

Cambia anche la governance: il trentunenne Dattoli lascia il ruolo di amministratore delegato per continuare come presidente esecutivo. Maternini sarà vicepresidente. Il timone passa, invece, a Irene Boni nel ruolo di amministratore delegato: ex co-general manager di Yoox dal 2014, Boni vanta una lunga esperienza nel mondo delle scaleup ed è stata ritenuta la persona ideale per una stagione di crescita che nel giro di tre anni potrebbe portare a una quotazione. Il tutto avviene a pochi giorni dal decennale dalla fondazione, il primo dicembre.  

Un mercato da cinque miliardi di euro

Hyper Island offre formazione accreditata part time e full time, corsi intensivi per dirigenti e master. “Il mercato della digital education vale cinque miliardi a livello europeo e crescerà di quattro volte nei prossimi anni – commenta a caldo Dattoli a Wired -. È estremamente frammentato. In questo abbiamo visto la nostra opportunità. Con questa operazione andiamo a consolidarlo unendo la più grande realtà del sud alla più grande del nord Europa, per andare a formare il player continentale più rilevante per dimensioni”.

Dodici paesi, dalla Svezia al Brasile, da Singapore al Nord America (erano otto), tre continenti, fatturato che raddoppia fino ai cinquanta milioni previsti nel 2022: queste le cifre del nuovo gruppo dopo il closing. Raddoppiano anche i dipendenti, che arrivano a duecentocinquanta. 

Tre le linee di business: oltre alla formazione consumer e a quella aziendale va ad aggiungersi il filone della collaborazione con i governi (b2g, business to government). Una strada già avviata con progetti attivi in Regno Unito, Svezia, Danimarca e Singapore e che grazie al Next generation Eu offre forti prospettive di sviluppo. Attualmente pesa per il 20% del totale delle attività.   

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