La sostenibilità è donna. La conferma arriva da una ricerca condotta da una giovane studentessa, Kellie McElhaney, della facoltà di Corporate Sustainability presso l’University of California, Berkeley, che, insieme alla collega Sanaz Mobasserir, ha indagato sui vantaggi di una maggiore presenza del gentil sesso tra i vertici aziendali.
Purtroppo le donne sono ancora in netta minoranza nei consigli aziendali. Mentre rappresentano oltre il 50 per cento dei laureati e dominano l’economia degli Usa con 8.000 miliardi dollari di potere d’acquisto annuale, rappresentano meno del 15 per cento dei vertici aziendali delle 500 aziende dello S&P. E il 3% delle 500 aziende Fortune non ha nemmeno una donna nel loro consiglio di amministrazione.
Eppure, come spiega il lavoro delle ricercatrici, si guadagnerebbe molto se i CdA fossero più rosa. Per arrivare a questa conclusione hanno studiato la performance aziendale di oltre 1.500 aziende in tre categorie principali: ambiente, sociale e governance.
I loro risultati hanno rivelato che avere le donne nei board di amministrazione di una società aiuta le aziende a servire gli interessi dei loro azionisti anche attraverso una maggiore sostenbilità ambientale, sociale e di governance. Le aziende con più donne nei loro consiglio di amministrazione, infatti, hanno 7 buoni vantaggi:
1) Investire nella produzione di energia rinnovabile e prendere attivamente misure per migliorare l’efficienza energetica operativa
2) Avere il cambiamento climatico integrato nei loro modelli attuariali e nei prodotti che aiutano i clienti a gestire i rischi del cambiamento climatico
3) Misurare e ridurre le emissioni di carbonio dei loro prodotti
4) Avere programmi che consentono ai fornitori di ridurre la loro impronta di carbonio della catena di approvvigionamento
5) Ridurre l’impatto ambientale del loro confezionamento
6) Affrontare i rischi ambientali nelle loro decisioni finanziarie
7) Non impattare sulla biodiversità