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Gli ultimi 2 decenni hanno visto un interesse ed una sofisticatezza crescenti dal lato degli investitori desiderosi di esporsi a “strategie sostenibili” che includono criteri ambientali, sociali e di governance nel processo di investimento. Una volta largamente associata con l’allineamento tra valori ed obiettivi di investimento, la corporate social responsibility è ora sempre più vicino all’idea che l’investimento socialmente responsabile possa fare una differenza quantificabile nella ricerca di performance di lungo periodo.

Gli asset gestiti in modo socialmente responsabile sono costantemente cresciuti, con più di 640 miliardi di dollari in fondi di questo tipo a fine 2011 contro i 159 miliardi del 2005. Uno sguardo più recente ai fondi azionari gestiti attivamente secondo i criteri dell’investimento socialmente responsabile mostra che, tra il 2003 ed il 2013, in controtendenza rispetto al resto dei fondi azionari che hanno visto generalmente segni meno, questi fondi hanno attratto asset (rispettivamente -9,5% e +33%).
La storia del settore insegna che si possono ottenere rendimenti competitivi investendo in società che rispondono ai criteri dell’investimento sostenibile. Per esempio, l’analisi dei fondi gestiti attivamente che incorporano criteri ambientali, sociali e di governance mostra che questi hanno consegnato risultati favorevoli, il gruppo ha infatti sovraperformato l’indice S&P 500 del 2,4% annualizzato tra il giugno 2001 ed il febbraio 2014. Storicamente, il periodo considerato rappresenta uno dei momenti più difficili per gli investimenti, che comprende 2 crisi di mercato e 2 riprese.
Dal nostro punto di vista, sempre più società hanno sostenuto queste tendenze, comprendendo che le questioni legate all’investimento socialmente responsabile possono produrre valore durevole. Si tratta di temi universali, non legati a particolari settori. Inoltre, un filone crescente di ricerca ha riconosciuto che introdurre strategie di corporate social responsibility (CSR) può rappresentare un beneficio per le società su aspetti quali la riduzione del costo del capitale ed il miglioramento della performance finanziaria.
Il management e gli investitori concordano sul fatto che la nozione di sostenibilità possa servire ad identificare tendenze sottostanti più ampie con un potenziale impatto sui cicli di mercato in grado di generare sia opportunità sia rischi.
Ad esempio, temi ambientali quali il cambiamento climatico, l’accesso ad acqua pulita e alle materie prime sono elementi cruciali per molte aziende leader. Oggi, più dell’80% delle società “Global 500” fanno rapporto al Carbon Disclosure Project, una percentuale cresciuta significativamente in 10 anni (erano il 44% nel 2003). L’iniziativa rende note e registra le tendenze legate alle emissioni di gas serra e gli investimenti per ridurre l’impronta ambientale. Ad oggi, 722 investitori con asset aggregati pari a 87 mila miliardi di dollari sostiene questi sforzi.
La ricerca costante, da parte degli investitori di lungo periodo, di strade per investire i loro asset si combina con l’interesse crescente per il tema della sostenibilità come nuovo indirizzo nel modo di fare business. Gli investitori che tengono conto dei criteri ambientali, sociali e di governance all’interno del loro processo decisionale è probabile siano ben attrezzati per identificare società di alta qualità guidate da un management attento sia da una prospettiva di opportunità sia di rischio. I temi della sostenibilità, siamo convinti, resteranno un fattore cruciale per business ed investitori per i prossimi decenni.
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