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«Bonus scuola» del colosso tedesco a Pontecchio Marconi, Coperte anche le visite mediche e i permessi studio
Dopo Ducati e Lamborghini tocca alla Basf. La multinazionale della chimica di Berlino esporta a Pontecchio Marconi le relazioni industriali tedesche. L’accordo firmato da azienda e sindacati garantisce ai 286 dipendenti dello stabilimento di montagna che produce prodotti chimici per l’agricoltura un sostanzioso assegno per coprire i costi dei libri scolastici dei figli, un robusto premio di risultato e una lunga serie di permessi retribuiti per visite mediche e diritto alla studio.
E quello della Basf è solo l’ultimo di una serie di esempi di welfare aziendale sotto le Due Torri. A fronte di decine di aziende che chiudono nella parte più vitale della manifattura bolognese la contrattazione acquisitiva dà risultati. A Pontecchio Marconi, per esempio, l’azienda, d’accordo con Cgil e Cisl, ha deciso di istituire una borsa di studio per l’acquisto di libri per i figli dei dipendenti: 300 euro per l’università, 200 per le medie superiori e 100 per le medie inferiori. Gli importi erogati, peraltro, non verranno equiparati alla retribuzione ordinaria e quindi non avranno effetto su altre incidenze come, per esempio, il trattamento di fine rapporto.
Per i dipendenti impegnati in percorsi di studio, invece, la multinazionale tedesca garantisce 180 ore triennali di permessi retribuiti, una cifra superiore del 20% rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale dei chimici. Nell’accordo poi si segnala che il contratto di riferimento è quello a tempo indeterminato che l’uso della flessibilità è controllato. E nel caso di nuove assunzioni con il posto fisso, l’azienda assicurerà una corsia preferenziale ai lavoratori che hanno già operato a Pontecchio Marconi con contratti atipici. L’intesa poi prevede un rimborso chilometrico per il tragitto casa-lavoro e la possibilità di accedere all’aspettativa in caso di malattie gravi di figli o congiunti o nel caso migliore del festeggiamento di diploma o laurea.
Il premio di risultato invece terrà conto di quattro fattori: sviluppo sostenibile, remunerazione del capitale, produzione e soddisfazione dei clienti. A verificare progressivamente l’andamento dei singoli capitoli sarà una commissione paritetica nominata dall’azienda e dai sindacati. In palio per i lavoratori — che già percepiscono la quattordicesima — ci sono un assegno da 1.460 euro il 2014 che sale fino a 1.560 per il 2016. L’intesa complessiva è stata approvata a larghissima maggioranza dei lavoratori. «La strategia aziendale è quella di essere un ottimo luogo nel quale lavorare, vogliamo attrarre i migliori talenti e tenerci i migliori dipendenti — spiega Franco Nascetti, il responsabile risorse umane— . Il premio l’abbiamo modificato per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e il bonus libro è la nostra ultima invenzione».
«Questo accordo è frutto di relazioni sindacali solide e del riconoscimento del ruolo del sindacato», dice Giacomo Stagni della Cgil. «La borsa di studio per i libri dei figli è un importante primo passo di attenzione al welfare — aggiunge il sindacalista —. Queste misure producono un beneficio importante sia per i lavoratori sia per l’azienda che così punta sul coinvolgimento dei dipendenti».

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