Foxconn ha deciso di modificare le proprie strategie di produzione. Si tratta di uno dei più tristemente noti fornitori di Apple e Dell. Foxconn in passato ha ammesso di aver sfruttato stagisti minorenni nei propri stablimenti.
Di recente aveva annunciato di voler puntare alla sostenibilità e di voler aprire si sindacati. Ma la strada da percorrere è ancora lunga. I robot sostituiranno gli operai?
Un androide per evitare i suicidi e per ridurre il numero di persone coinvolte in un lavoro faticoso da svolgere in condizioni disumane. Potrebbe essere questa la motivazione della futura svolta di Foxconn. Ora i robot sarebbero arrivati ad una fase finale di test e presto raggiungeranno gli stabilimenti.
L’introduzione dei robot non ridurrà l’offerta di lavoro. La produzione è talmente in crescita sulla base delle richieste internazionali che di recente l’azienda ha deciso di assumere altri 100 mila operai. Serviranno a far fronte alla realizzazione di nuovi prodotti, come iPhone di dimensioni diverse e smart-watch. Ma quali saranno le condizioni di lavoro degli operai?
Ciò che è certo è che i robot – in una visione cinica, che punta al profitto facile – non si ammalano, non protestano, non hanno necessità di vitto e alloggio, non causano problemi di gestione e non si suicidano. Foxconn in questo modo risolverebbe parte dei propri problemi e sfuggirebbe alle accuse relative alle assurde condizioni di lavoro dei propri operai.
Anche dopo l’annunciata apertura di Foxconn ai sindacati, pare che non cambierà molto. Addirittura, in passato, l’azienda aveva negato che gli operai avessero indetto uno sciopero di protesta. Soltanto se all’introduzione dei robot si accompagnerà un migliore trattamento dei lavoratori, Foxconn si starà muovendo in maniera corretta per migliorare la propria CSR, ricordando che delle sue scelte risentono i marchi più noti di cui è fornitore, a partire da Apple.
Nel lungo periodo i robot, dei macchinai all’avanguardia, dovrebbero ridurre i costi e aumentare la produttività, con vantaggi economici innegabili per l’azienda. Daremo loro il benvenuto soltanto se saranno accompagnati da interventi utili per ridurre il numero di suicidi e le condizioni di malessere e di sfruttamento del lavoro tra gli operai.