Renzi denunciava profili fake e bufale, mentre la sua Bestia creava “account falsi” e pagava 260mila dollari per un software israeliano in grado di influenzare il voto
L'INCHIESTA - Nelle carte della Procura di Firenze decine di mail, interrogatori e chat delineano la struttura che spingeva l’ex premier sui social, con l’uso degli stessi trucchi che l’ex Rottamatore diceva di combattere