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Multa da 10 milioni per TikTok dall’Antitrust. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato tre società del gruppo Bytedance Ltd, ovvero l’irlandese TikTok Technology Limited, la britannica TikTok Information Technologies UK Limited e l’italiana TikTok Italy Srl, dopo aver accertato che «risultano inadeguati i controlli della società sui contenuti che circolano sulla piattaforma, in particolare quelli che possono minacciare la sicurezza di soggetti minori e vulnerabili». 

La replica di TikTok

«Siamo in disaccordo con questa decisione. Il contenuto legato alla cosiddetta `cicatrice francese´ registrava una media giornaliera di soltanto 100 ricerche al giorno in Italia prima che l’Agcm annunciasse l’avvio delle indagini l’anno scorso. Da tempo abbiamo ridotto la visibilità di tali contenuti agli utenti di età inferiore ai 18 anni, escludendoli anche dalla pagina dei `Per Te´», afferma un portavoce di TikTok in merito alla decisione dell’Antitrust.

Controlli inadeguati per i minori

Il Garante della Concorrenza sottolinea che «questi contenuti vengono sistematicamente riproposti agli utenti a seguito della loro profilazione algoritmica, stimolando un uso sempre crescente del social network». L’attività istruttoria, rileva l’autorità, ha consentito di accertare la responsabilità di TikTok nella diffusione di contenuti «suscettibili di minacciare la sicurezza psico-fisica degli utenti, specialmente se minori e vulnerabili». Secondo l’Antitrust TikTok non ha assunto misure adeguate a evitare la diffusione di tali contenuti, non rispettando pienamente le linee guida di cui si è dotata. Secondo il garante queste linee guida vengono applicate senza tenere in adeguato conto la specifica vulnerabilità degli adolescenti, caratterizzata da peculiari meccanismi cognitivi dai quali derivano, ad esempio, la difficoltà a distinguere la realtà dalla finzione e la tendenza ad emulare comportamenti di gruppo.

Diffusione di contenuti pericolosi

Secondo l’Antitrust TikTok avrebbe continuato a diffondere contenuti «potenzialmente pericolosi» tramite un «sistema di raccomandazione» basato sulla profilazione algoritmica dell’utenza, che seleziona costantemente quali video destinare a ciascun consumatore nelle sezioni «Per Te» e «Seguiti», con l’obiettivo di aumentare le interazioni tra utenti e il tempo speso sulla piattaforma così da accrescere la redditività degli introiti pubblicitari. «Ciò – si legge nella decisione del Garante –  causa un indebito condizionamento degli utenti che vengono stimolati ad adoperare sempre di più la piattaforma». 

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