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Il cantautore americano Bob Dylan ha diffuso un messaggio di scuse per aver firmato con un’autopenna, o macchina da riproduzione firma, le circa 900 copie di un’edizione limitata del suo nuovo libro, The Philosophy of Modern Song, che erano state messe in vendita a 600 dollari proprio in quanto autografate. Alcuni dei fan di Dylan che le avevano acquistate si erano resi conto che le firme non erano davvero autografe ma riprodotte a macchina. Hanno trovato conferme facendo confronti con altri fan sui social network, e se ne erano lamentati con l’editore del libro, Simon & Schuster.

Inizialmente la casa editrice aveva negato che le firme fossero riprodotte con una macchina, ma poi si era scusata e aveva promesso rimborsi. Venerdì si è scusato lo stesso Dylan, che ha raccontato di aver cominciato a usare un’autopenna per riuscire a fare un gran numero di autografi durante la pandemia da coronavirus e dopo un episodio di vertigini.

Ai miei fan e a chi mi segue,
mi è stato detto che c’è una controversia a proposito delle firme su alcune delle stampe di miei lavori artistici recenti e su un’edizione limitata di Philosophy Of Modern Song. Ho firmato a mano ogni singola stampa negli anni e non ci sono mai stati problemi.

Tuttavia nel 2019 ho avuto un brutto episodio di vertigini che è andato avanti negli anni della pandemia. Serve un gruppo di cinque persone a stretto contatto con me per aiutarmi nelle sessioni di firma e non siamo stati in grado di trovare un modo sicuro e produttivo per farle quando il virus girava. Quindi durante la pandemia mi era impossibile fare autografi e le vertigini non aiutavano. Dato che le scadenze dei contratti erano imminenti, mi è stato suggerito di usare un’autopenna, con l’assicurazione che questo genere di strumento è usato “sempre” nel mondo dell’arte e della letteratura.

Usare una macchina è stato un errore di giudizio e voglio rimediare immediatamente. Sto lavorando con Simon & Schuster e le gallerie per farlo.

Con le mie più profonde scuse,
Bob Dylan

Uno dei messaggi su Twitter in cui si mostrava che le firme non erano veri autografi, ma erano state fatte riproducendo alcune firme di Dylan leggermente diverse tra loro.

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