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La visita di Joe Biden in Europa continua a produrre iniziative che rafforzano la collaborazione con gli alleati e tentano di arginare l’aggressiva avanzata economica, tecnologica e politica della Cina. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti hanno lanciato lo Eu-Us Trade and technology council al Summit tra Usa e Ue a Bruxelles.

Il consiglio servirà come piattaforma di incontro con cui Stati Uniti e Unione europea coordineranno l’approccio su temi cruciali per il commercio, l’economia e la tecnologia e rafforzeranno le relazioni commerciali ed economiche transatlantiche basate su “valori democratici condivisi”, come si legge nella nota pubblicata dalla Commissione europea.

È finita dunque l’era della trade war di Donald Trump contro l’Europa, ma non termina la politica di contenimento dell’avanzata cinese da parte degli Stati Uniti. Per gli Usa la tecnologia del 21mo secolo dovrà essere sviluppata dai Paesi democratici e non da quelli autoritari, secondo le dichiarazioni della Casa Bianca riportate da Cnbc.com.

Co-presidenza Usa-Ue

Il Consiglio si riunirà periodicamente a livello politico per orientare la cooperazione. Sarà co-presieduto dal vicepresidente esecutivo della Commissione europea e commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestager; vicepresidente esecutivo della Commissione europea e Commissario europeo per il commercio, Valdis Dombrovskis; Segretario di Stato americano, Antony Blinken; Segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo; e dal rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Katherine Tai.

Investimenti bilaterali, sviluppo tecnologico, leadership delle imprese Usa e Ue

Gli obiettivi principali del Council saranno:

  • espandere e ampliare il commercio e gli investimenti bilaterali;
  • evitare nuove barriere tecniche al commercio;
  • cooperare sulle politiche chiave riguardanti la tecnologia, il digitale e le catene logistiche;
  • sostenere la ricerca collaborativa;
  • cooperare sullo sviluppo di standard internazionali e compatibili;
  • facilitare la cooperazione sulle politiche regolatorie e la loro attuazione;
  • promuovere l’innovazione e la leadership delle aziende di Ue e Usa.

Il Consiglio sarà composto da gruppi di lavoro divisi per tematiche:

  • cooperazione sugli standard tecnologici (come intelligenza artificiale, Internet of things e altre tecnologie emergenti);
  • clima e green tech;
  • supply chain sicure, con un focus sui semiconduttori;
  • sicurezza e competitività dell’Ict;
  • governance dei dati e piattaforme tecnologiche;
  • abuso della tecnologia, minaccia alla sicurezza e ai diritti umani;
  • controlli sulle esportazioni;
  • screening sugli investimenti;
  • promozione dell’accesso delle Pmi alle tecnologie digitali;
  • sfide globali per il commercio.

Cooperazione anche sui temi della concorrenza nell’hitech

Gran parte del lavoro dello Eu-Us Trade and technology council sarà “affrontare i comportamenti della Cina che non rispettano le regole del mercato, i suoi abusi economici e i suoi tentativi di dettare le regole sullo svoluppo della tecnologia del 21mo secolo”, secondo la Casa Bianca.

Per Margrethe Vestager “Abbiamo valori democratici comuni e vogliamo tradurli in azione tangibile sui due lati dell’Atlantico. Intendiamo lavorare verso una digitalizzazione che ha al centro l’essere umano e per mercati aperti e competitivi. Questo è un grande passo per una rinnovata alleanza”.

In parallelo, Unione europea e Stati Uniti hanno creato un Joint Technology competition policy dialogue un organismo dedicagto allo sviluppo di approcci comuni e al rafforzamento delal cooperazione sulle politiche sulla concorrenza e la loro attuazione nei settori tecnologici.

Il Senato Usa vuole inasprire il “ban” tecnologico contro la Cina

La controffensiva americana sulla Cina continua a Washington: un gruppo di dieci senatori Repubblicani (tra cui Tom Cotton e Marco Rubio) ha chiesto al segretario del Commercio Gina Raimondo (che è tra i co-presidenti del nuovo Council Ue-Usa) di mettere il suo dipartimento al lavoro per individuare altre tecnologie americane che il governo di Pechino potrebbe usare per scopi illeciti o antidemocratici e di bloccarne l’esportazione verso la Cina.

La lettera alla Raimondo è stata vista in anteprima da Reuters e si focalizza su tecnologie definite “sensibili” ma anche sugli investimenti che la Cina potrebbe fare negli Stati Uniti su queste stesse tecnologie per poi utilizzarle per le forze militari e i servizi di intelligence cinesi. I senatori sottolineano che la lista delle tecnologie emergenti di valore strategico non è stata mai completata dal dipartimento del Commercio e chiede di accelerare i lavori. Tra le tecnologie sensibili ci sono, per esempio, quelle per il riconoscimento vocale e facciale, ma anche i semiconduttori.

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