image_pdfVersione PDFimage_printStampa

Uno degli aspetti che contraddistinguono l’uomo è la capacità di produrre cultura e di trasmetterla mediante l’insegnamento. Non siamo, in realtà, gli unici viventi capaci di trasferire conoscenze tra individui e generazioni, perché è stato dimostrato che altre specie hanno sviluppato “dialetti” con cui comunicano o comportamenti strettamente legati ai luoghi in cui vivono, con tutte le caratteristiche delle culture locali.

Ma sul pianeta Terra nessuno ha spinto questa capacità all’estremo come abbiamo fatto noi. La società in cui viviamo ne è una diretta conseguenza: la scuola, gli idiomi del mondo, i libri, i media, internet sono solo alcune delle molteplici forme con cui siamo capaci di trasmettere sapere.Moonshine Charred Harley Davidson 0.7lAcquistaTANNICO

Il sapere online

Tra queste è impossibile non includere Wikipedia, che compie vent’anni. Non è semplicemente un’enciclopedia web, messa online per la prima volta il 15 gennaio del 2001 per iniziativa dei due fondatori Jimmy Wales e Larry Singer. È anche un’idea rivoluzionaria, basata sulla convinzione che il sapere costruito dall’umanità debba essere libero e condiviso.

Sembra un’ovvietà, ma non è così. Ne abbiamo parlato con Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia Italia appena entrata in carica, che ha spiegato quale sia il vero spirito di questa incredibile iniziativa globale, conosciuta a utilizzata da tutti e accreditata di un’autorevolezza e di un’attendibilità che poche altre iniziative nel mondo possono vantare.

«Wikipedia – spiega – ha subito molte trasformazioni. Si è arricchita di regole e si è dotata di una policy che indica in maniera molto precisa come i contenuti vadano aggiornati e arricchiti. Con il tempo un’attenzione sempre maggiore è stata posta alle fonti, la cui citazione è fondamentale in un periodo in cui si moltiplicano i contenuti nuovi, ma si pone anche il problema di mantenere e aggiornare quelli già presenti. Chiunque intervenga su una voce di Wikipedia deve indicare una fonte autorevole e verificabile».

Quali sono queste fonti? Sono quelle prodotte da scienziati e ricercatori, ma anche dai giornalisti, che quindi hanno un ruolo fondamentale nella costruzione di questo sapere collettivo. E chi sono gli autori degli articoli e dei loro aggiornamenti? «Sono volontari, che non necessariamente devono avere un titolo accademico o professionale», dice ancora Iolanda Pensa.

La versione italiana ottava per voci

«L’importante è che siano obiettivi, documentati e che decidano di introdurre un argomento non perché risponde a una loro esigenza, ma perché contribuisce a rispondere a un interesse collettivo».

Soltanto nel nostro Paese sono oltre 9.500, tutti volontari che hanno contribuito a creare oltre un milione e 665 mila voci, a un ritmo di 5.000 al mese, che fanno dell’edizione italiana l’ottava al mondo per dimensioni.

Iolanda Pensa, presidente di Wikimedia Italia, volontaria di Wikipedia dal 2006. Foto Niccolò Caranti.

Già in questi dati si vede l’enorme potenziale di Wikipedia nel democratizzare la conoscenza, non soltanto perché è liberamente fruibile da tutti, ma perché chiunque può contribuire a costruirla, a patto che segua le regole della comunità.Sì, perché quella di Wikipedia è un’enorme comunità mondiale, cresciuta giorno dopo giorno, al punto da costringere i suoi ideatori a immaginare anche una struttura organizzativa e di gestione.

Dopo due anni dal lancio online è stata creata la Wikimedia Foundation, senza fini di lucro, che con il tempo ha anche cominciato a occuparsi della raccolta di fondi, necessari alla sopravvivenza del progetto che, per mantenersi totalmente libero e autonomo, non accetta alcun tipo di pubblicità.

«Questa libertà ci consente di svincolarci da qualsiasi pressione o controllo – osserva Pensa – e rappresenta un’altra delle caratteristiche uniche di Wikipedia. Dalle donazioni nel 2020 Wikimedia Foundation ha raccolto circa 120 milioni di euro, che sono una grande somma, ma che tutto sommato sono molto pochi se si pensa alle dimensioni di Wikipedia, uno degli strumenti web più consultati del mondo, con oltre 10 miliardi di visualizzazioni mensili. Gli altri big del web, in confronto, realizzano fatturati infinitamente superiori».

Anche dati, foto e video

Anche perché le attività di Wikimedia Foundation non si limitano alla gestione e produzione di Wikipedia. Intanto ne esistono versioni in praticamente ogni idioma del mondo, anche quelli che per effetto di una globalizzazione culturale rischiano di estinguersi e che trovano in questa piattaforma uno strumento per perpetuarsi e per gridare la loro esistenza al mondo.

E poi sono stati lanciati progetti importantissimi per rendere davvero libero e aperto a tutti l’accesso alla conoscenza: da Wikimedia Commons, una collezione di quasi 70 milioni di foto, video e musica a diritti liberi, a Wikidata, una repository immensa di dati di ogni tipo, demografici, economici, scientifici, che non soltanto costituiscono la base di Wikipedia, ma che sono anche utilizzabili liberamente per altri servizi e siti online.

Altri progetti sono quelli di Wikisource, Wikiquote, Wikiversity, Wiktionary, Wikivoyage, tutti da esplorare, tutti pensati per diffondere conoscenza in modo libero e completamente gratuito.I benefici di un servizio di questo tipo sono incalcolabili.

Un recente studio condotto da economisti del Collegio Carlo Alberto di Torino e del ZEW di Mannheim, in Germania, ha dimostrato come il semplice aggiornamento con poche righe aggiuntive delle voci di alcune località spagnole ha determinato un aumento del 9% dei pernottamenti durante la stagione turistica. Ma troppi ancora non se ne rendono conto.

«Anche l’Italia – conclude Iolanda Pensa – dovrebbe capire l’importanza di uno strumento come Wikipedia per promuovere l’immagine del Paese nel mondo, eppure quotidianamente ancora ci scontriamo con una normativa che ci impedisce di diffondere immagini delle città o delle bellezze naturali italiane se destinate a fini commerciali. Noi ovviamente non le pubblichiamo per avere un riscontro economico, ma per consentire a chiunque voglia scaricarle di utilizzare secondo le sue necessità, anche commerciali. È questa in fondo, la vera libertà della conoscenza, avere la possibilità di utilizzarla per gli scopi che ci servono».

Che cosa comporta questa limitazione normativa italiana? «Che per ogni foto dell’Italia che pubblichiamo dobbiamo ottenere le autorizzazioni, con un notevole sforzo, quando ormai in gran parte del mondo esiste un diritto riconosciuto, quello della libertà di panorama, che sancisce il diritto di chiunque di fotografare o filmare luoghi pubblici, monumenti o paesaggi senza correre il rischio di ledere i diritti di alcuno e di affrontare eventuali rivalse legale. Ci piacerebbe che quest’anno il governo italiano affrontasse anche questo problema, nello stesso interesse di una promozione del paese».

È dunque il caso di festeggiare per i 20 anni di Wikipedia. Chiunque volesse farlo, il 15 gennaio o nei giorni successivi, può anche regalare un contenuto a licenza libera, per esempio caricando una foto, inserendo una nuova voce o modificandone una esistente.

Lo fa anche Il Sole 24 Ore: questo articolo è rilasciato con la licenza libera Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0. Buon compleanno Wikipedia!

image_pdfVersione PDFimage_printStampa