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Mediaset, i messaggi in codice di Pier Silvio Berlusconi nel discorso ai dipendenti

La fine di un’era rappresenta sempre un nuovo inizio. E, in questo caso, comincia ufficialmente la nuova “vita” di Mediaset senza il suo fondatore Silvio Berlusconi. Ma non è così semplice: il futuro del Biscione rappresenta un tema molto caldo per il panorama economico italiano.

C’è solo una domanda, infatti, che arrovella i grandi analisti e addetti ai lavori in questi ultimi giorni: Mediaset verrà venduta? E nel caso, a chi? Sebbene diverse voci suggeriscano che il destino dell’azienda possa finire lontano dalla famiglia Berlusconi, un segnale della corrente opposta arriva proprio da Pier Silvio, secondogenito del Cavaliere.

Ieri sera, mercoledì 14 giugno, dopo i funerali del padre, il rampollo e Amministratore delegato del Biscione è tornato nei “suoi” studi televisivi trovando, con sorpresa, numerosi dipendenti rimasti oltre l’orario di lavoro per dargli sostegno. E Pier Silvio, con grande tenerezza, ha ringraziato il personale con un discorso da vero leader, lucido (malgrado qualche attimo di commozione) e già proiettato verso il futuro.

“Da domani, noi facciamo ‘click’ e torniamo a essere l’azienda viva ed energica che siamo sempre stati”, ha detto convinto Pier Silvio ai suoi dipendenti. “Da domani cambiamo marcia e guardiamo avanti, lui rimarrà sempre nei nostri cuori. Dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro con orgoglio e rispetto. Noi siamo e saremo sempre una prova di libertà”, ha affermato ancora.

“Siamo una società editoriale libera nell’agire in termini imprenditoriali e soprattutto in tutto quello che portiamo nelle case degli italiani, degli spagnoli e speriamo, presto, anche in altri Paesi. Dobbiamo lavorare con ancora più convinzione e decisione, per rendere la nostra carissima Mediaset ancora più forte, viva ed energica di quello che è ora. Dobbiamo essere ambiziosi”, ha detto il numero uno di Mediaset. Infine, il dolce e sentito ringraziamento al suo personale: “Siete un pezzo enorme della mia e della nostra vita. Io vi voglio bene, anzi, vi amo. Grazie”.

Insomma, il discorso di Pier Silvio Berlusconi davanti a centinaia di suoi dipendenti potrebbe far pensare a tutto, tranne che a una cessione nel breve termine della televisione di Cologno Monzese. Anzi, sembrano proprio le parole che anticipano un nuovo inizio per l’azienda, concentrata sul migliorarsi ed espandersi con l’obiettivo di creare un polo panaeuropeo leader dell’informazione e dell’intrattenimento partendo da Mediaset Espana e la partecipazione in ProSiebenSat.1.

Ma siamo sicuri che nell’orazione non ci fossero messaggi in codice, difficili da captare per i meno esperti della comunicazione? Per capirne di più Affaritaliani.it ha interpellato Luca Poma, professore di Reputation management all’Università LUMSA di Roma e all’Università della Repubblica di San Marino, oltre che specialista in digital strategy e crisis communication.

“Dalla registrazione dell’intervento”, spiega l’esperto, “non traspare – analizzando il verbale e anche il non verbale – nessun indizio o elemento utile per definire quali siano le strategie di governance future della famiglia Berlusconi riguardo all’azienda, che potrebbero (oppure no) includere cambi di rotta, cessioni in tutto o in parte, diverse alleanze”.

“Se Pier Silvio seguirà la strada tracciata da Giovanni Ferrero (che all’indomani della morte del padre Michele rassicurò tutti circa il fatto che l’azienda non sarebbe stata ceduta “né ora né mai”) è presto per saperlo”, continua Poma. “Ciò che è invece interessante è analizzare con attenzione la semiotica e la mimica del discorso: Pier Silvio è in realtà Silvio. In tutto: scelta degli aggettivi, tono della voce, utilizzo delle “leve” psicologiche sugli interlocutori (in questo caso, le lodi molto enfatizzate ai dipendenti), e via discorrendo”, sostiene.

“Se riascoltate il video calcando leggermente l’accento brianzolo avrete Silvio Berlusconi in tutto e per tutto”, afferma l’esperto. “Il che potrebbe anche suggerire, in effetti, un qualche senso di forte continuità nella gestione dell’azienda… Pur tuttavia, vero è che Berlusconi quando ne ebbe buona occasione vendette anche il “suo Milan“: tutte le opzioni sono quindi, a mio avviso, sul tavolo”, conclude infine Luca Poma.

E come ha spiegato ad Affari Aldo Martinale, Portfolio Manager della Sgr Symphonia, la scelta di vendere Mediaset non sarebbe così lontana dal buon senso. Infatti, il business model sul quale verte l’azienda non avrebbe vita lunga.

Nel dettaglio, il sistema della raccolta pubblicitaria (la quale ha fruttato a Mediaset ben 1,9 miliardi nel 2022 a fronte di 2,8 miliardi di ricavi totali) sta vivendo un periodo di forte crisi. Non solo. Il settore della televisione rientra ormai tra i business più complicati da far stare in piedi vista l’enorme concorrenza dei colossi dello streaming e non solo.

Una situazione non propriamente ottimistica, questa, potenzialmente capace di creare non poche perplessità agli eredi di Silvio. Staremo a vedere.

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