AI: non basta la supervisione umana, serve il predominio cognitivo
La narrativa dominante sull’Intelligenza Artificiale (AI) ci ha convinto che basti inserire un ‘umano nel ciclo’ per garantire decisioni etiche e accurate. È una pericolosa semplificazione che sta portando le organizzazioni verso errori costosi. Il caso del chatbot MyCity di New York è emblematico.





