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Il direttore Csr e National Development Italia: “Il 40% dei giovani è disoccupato, ma le aziende non trovano professionalità qualificate nell’Ict. Con il progetto YouthSpark offriamo competenze tecnologiche e opportunità di lavoro”
“C’è una forte dicotomia in Italia tra le opportunità che offre il mondo del lavoro a chi possiede skill tecnologiche e la mancanza di professionalità su queste competenze. E le iniziative di Microsoft per il Paese vanno proprio nel senso di colmare questo divario”. A dirlo al Corriere delle Comunicazioni è Roberta Cocco, direttore Csr e national Development Microsoft Italia, in occasione dell’evento “Building the Vision” a Roma a cui ha partecipato il ceoSteve Ballmer. Un bilancio del progetto YouthSpark, lanciato l’anno scorso in tutto il modo, che solo in Italia ha offerto formazione in aula a 25mila giovani connazionali .
Iniziative del genere possono contribuire ad aumentare l’attenzione generale verso la necessità di sviluppare competenze digitali per il futuro del Paese?
Certamente. Secondo i dati in possesso della Ue, entro il 2015 serviranno 900mila profili tecnologici. È assurdo pensare che in Italia siamo arrivati al 40% di disoccupazione giovanile e dall’altra parte non riusciamo a soddisfare le richieste delle aziende perché non queste competenze sono scarse o, in alcuni casi, inesistenti. Se pensiamo poi alle donne, è ancora peggio. A livello mondiale le donne stanno fuggendo dalla formazione tecnico-scientifica e questo è un dramma, perché le metterà fuori dal mondo del lavoro.
Quanto può aiutare un progetto come YouthSpark?
L’anno scorso, il 20 settembre, Steve Ballmer ha lanciato questo grande progetto per formare in tutto il mondo 300 milioni di giovani e offrire loro un’opportunità di lavoro. Un anno è passato e con i progetti di YouthSpark abbiamo raggiunto circa 103 milioni di giovani. Anche in Italia abbiamo fatto il nostro lavoro: abbiamo raggiunti complessivamente 500mila in tutta Italia e offerto formazione in aula a 25mila ragazzi. Non abbiamo ancora i numeri di quanti di questi hanno poi trovato lavoro sfruttando le proprie competenze. E sono però nate 1300 nuove start up grazie ad alcuni dei nostri progetti. Noi contiamo quelle che usano la tecnologia per lo sviluppo, non necessariamente start up tecnologiche ma magari quelle che hanno come infrastruttura una parte tecnologica.
Questi i numeri del 2013. Progetti per l’anno prossimo?
Grazie ai risultati raggiunti, e grazie soprattutto allo straordinario entusiasmo riscontrato nei giovani italiani, abbiamo avuto la conferma degli investimenti per l’anno prossimo. Microsoft Corporationcontinua a investire in Italia e per i giovani. E noi abbiamo selezionato due grandi partner che sono da una parte Fondazione Cariplo, dall’altra Fondazione Mondo Digitale, con cui proseguiremo il lavoro di quest’anno e cercheremmo di migliorare ancora questi numeri. In più, grazie alla presenza diBallmer in Italia, abbiamo siglato un accordo europeo con Telecentre Europe, una ong particolarmente focalizzata sulla formazione perché dispone di circa 90mila centri in tutta Europa aperti per la formazione dei giovani. Insieme a loro Microsoft offrirà 10.000 voucher per la formazione, le nostre famose certificazioni IT, quelle che vanno sui cv. In Italia ne avremo 1000: sono certificazioni su Office, la più diffusa, ma anche Mta, tecnologia avanzata. È un ulteriore passo avanti importante per aiutare i giovani.

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