Lo scorso 10 maggio a Wall Street ha debuttato Uber, la società di taxi privati. Il debutto non è stato dei migliori e la società, ad oggi, non ha fatto che perdere valore. Uber, che nel momento in cui si è quotata in borsa operava in perdita, non ha mostrato miglioramenti nel terzo trimestre dell’anno segnando una perdita netta di 1,16 miliardi.
Se da una parte la paura degli investitori può esser dovuta alla sorte della competitor Lyft, quotata in borsa poche settimane prima oppure alle tensioni commerciali tra Usa e Cina, molti analisti avranno certo osservato come il modello di business di Uber non è sostenibile. Come sottolineato dal Ceo dell’azienda prima della quotazione, essa potrebbe non fare mai utili. Ciò è dovuto principalmente al fatto che l’azienda non può sfruttare le economie di scala, usate normalmente per abbattere i costi all’aumentare della produzione, in quanto all’aumentare degli utenti, dato il servizio erogato dalla società, aumentano inevitabilmente anche i costi da sostenere.
Fare di una debolezza un’opportunità
Per sopperire al problema da anni l’azienda sta sviluppando la guida autonoma, facendo investimenti per svariati miliardi di dollari. Solo il passaggio alla guida autonoma, senza quindi più la necessità di un autista, potrebbe rendere sostenibile il modello di business dell’azienda che riuscirà ad abbattere i costi.
Nonostante i progressi raggiunti nell’ultimo periodo, le automobili che si guidano da sole continuano ad avere qualche problema nel gestire alcune delle situazioni più imprevedibili, che si presentano quando ci si muove per strada. Se da una parte le auto a guida autonoma sono affidabili in situazioni in cui ci sono poche variabili e le manovre non sono complicate, come in autostrada, esse risultano meno sicure nel traffico cittadino dove la presenza di semafori, incroci e pedoni aggiungono diverse complicazioni per i software che decidono come far muovere l’automobile.
Gli studi verso un’auto in grado di guidarsi da sola si stanno sviluppando velocemente, tra enormi progressi e situazioni drammatiche come nel caso di Elaine Herzberg, la donna investita da un’auto autonoma. nonostante questo incidente gli studi continuano al fine di migliorare l’affidabilità delle vetture. Avere un sistema di giuda autonoma permetterà infatti non solo il pareggio di bilancio di aziende quali Uber ma anche di salvare molte vite. Come già nel 2013 diceva Anthony Levandowski, l’ingegnere dietro il progetto Waymo: “Ogni anno in cui ritardiamo [il passaggio alla guida autonoma] più persone muoiono a causa degli incidenti stradali’’.