Lobbying e trasparenza: la necessità di una regolamentazione efficace
FERPI presenta il proprio contributo alla Commissione Affari Costituzionali della Camera per l’indagine conoscitiva sulla rappresentanza degli interessi.
FERPI presenta il proprio contributo alla Commissione Affari Costituzionali della Camera per l’indagine conoscitiva sulla rappresentanza degli interessi.
É oramai da diverso tempo che si tenta di regolamentare l’attività della rappresentanza degli interessi e anche in questa legislatura la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha avviato una indagine conoscitiva. La nostra associazione è da sempre impegnata a dare il proprio contributo per rappresentare i tanti professionisti del settore e abbiamo provato ad evidenziare, anche in questa occasione, i punti cruciali in merito alla necessità di regolamentare l’attività di lobbying.
Dal nostro punto di vista la rappresentanza di interessi è un’importante espressione della democrazia partecipativa. La condivisione di informazioni legate all’expertise tecnica degli operatori economici corrobora il lavoro alla base del processo decisionale, sottolineando la sua rilevanza nella formazione delle politiche pubbliche. A nostro avviso è dal libero confronto tra più gruppi di interesse e il decisore pubblico, che si può conseguire un miglioramento nell’efficacia dell’attività di policy-making attraverso la possibilità di assumere scelte collettive adeguatamente informate e ponderate.
Per raggiungere tale obiettivo abbiamo espresso alcune raccomandazioni. Queste includono l’istituzione di un registro nazionale, una maggiore trasparenza nel processo decisionale, la pubblicazione degli incontri tra il decisore e il rappresentante di interessi, un sistema di premialità per gli iscritti al registro come la disponibilità degli schemi degli atti di governo, nonché regole trasparenti per entrambi i soggetti coinvolti (decisore e lobbista).
Peraltro la necessità di regolare tale attività, non è soltanto chiesto dai professionisti del settore. E’ proprio di questi giorni la pubblicazione del report CPI 2023 – Indice di Percezione della Corruzione – redatto da Transparency International, che colloca il nostro Paese al 42° posto su 180 Paesi misurati. Se da un lato si conferma l’impegno dell’Italia nella lotta alla corruzione, dall’altro si evidenziano le necessità di affrontare alcune carenze normative – e tra queste – la mancanza di disciplina in materia di lobbying, per migliorare la posizione del Paese nella lotta alla corruzione.
In conclusione, la regolamentazione dell’attività di lobbying emerge come un passo fondamentale per migliorare la trasparenza e contrastare la corruzione. L’associazione continua a svolgere un ruolo chiave nel promuovere un sistema decisionale più aperto e partecipativo. La sfida ora è tradurre queste raccomandazioni in azioni concrete per il bene della democrazia e della società.