Il futuro del 3d è già qui. A Torino, a due passi dal vecchio mercato dei fiori, nella mansarda di via Perugia 36 in cui Max Judica Cordiglia, fondatore e presidente della Juma Communication, elabora, produce e vende idee. Una delle ultime, di sicuro la più stupefacente, si chiama Alioscopy e rappresenta la nuova frontiera della comunicazione audiovisiva: l’autostereoscopia, ovvero la stereo visione diretta, la visione tridimensionale su uno schermo che indossa le lenti al posto dello spettatore. Le immagini sono in full hd ed escono veramente dallo schermo. Anche l’effetto di profondità è incredibile: ogni scena si estende all’interno del monitor Alioscopy e permette una visione che non è mai stata così vicina alla realtà. «I nostri studi – spiega Judica Cordiglia – sono oggi tra i pochi al mondo in grado di produrre contenuti autostetoscopici con cui è possibile stupire il pubblico e aggiungere un valore inestimabile a qualsiasi attività. Dall’architettura all’entertainment, dalla medicina all’industria, dalla comunicazione alla formazione».
Mentre Judica Cordiglia mostra la creatura di cui è l’unico rivenditore autorizzato in Italia, dallo schermo schizzano fuori palline da golf, spade e uccelli che fanno sobbalzare lo spettatore. «È una rivoluzione tecnologica – spiega Judica Cordiglia, in viaggio da 25 anni nel mondo multifocale della comunicazione – ma anche culturale, perché vedere di più serve a capire meglio. La tecnologia, però, da sola non basta. Servono idee, storie e bisogna saperle raccontare». Max Judica Cordiglia, in questo, è uno specialista. E può avvalersi di un staff giovane e affiatato di professionisti della comunicazione a 360 gradi. «È davvero finita l’epoca delle agenzie che fanno solo spot – spiega ancora il fondatore di Juma, che ha realizzato prodotti e campagne per Iveco, Martini, Aci, Robe di Kappa e tante altre aziende di primaria importanza – Per noi il produttore di comunicazione è un consulente che deve sapersi immedesimare nei bisogni e nelle istanze del suo partner in ogni fase, dalla programmazione, alla realizzazione, alla diffusione del prodotto». È una fabbrica di sogni, la Juma. Un crocevia di esperienze proiettate verso il futuro, che però affonda le proprie radici nel passato. «Mio padre e mio zio – ricorda Judica Cordiglia – negli anni ’60 sono stati dei pionieri delle radiocomunicazioni, famosi per essere riusciti a intercettare i segnali provenienti dai primi satelliti e per aver fondato la prima televisione privata in Italia nel 1959. Mio padre – conclude – ha anche fotografato la Sindone e adesso, con il mio staff, abbiamo trasformato quell’immagine in 3D. Ne ha parlato tutto il mondo, persino Al Jazeera».