Patagonia, la famiglia cede l’azienda a no profit per salvare il pianeta
L'obiettivo è garantire che tutti i profitti, circa 100 milioni di dollari l'anno, siano utilizzati per combattere il cambiamento climatico
L'obiettivo è garantire che tutti i profitti, circa 100 milioni di dollari l'anno, siano utilizzati per combattere il cambiamento climatico
La decisione è rivoluzionaria. Patagonia, famosa società statunitense di abbigliamento outdoor valutata circa 3 miliardi di dollari, sarà ceduta a un fondo ad hoc e a un’organizzazione no-profit.
Lo scrive il New York Times, che ha intervistato Yvon Chouinard, 83enne alpinista che possiede l’azienda con la moglie e i suoi due figli. L’obiettivo è garantire che tutti i profitti, circa 100 milioni di dollari l’anno, siano utilizzati per combattere il cambiamento climatico e proteggere i terreni non sviluppati in tutto il mondo.
La mossa arriva in un momento di crescente attenzione per i miliardari e le aziende, accusati di non contribuire – come invece sostengono – ai problemi del pianeta. Per altro, solo pochi giorni fa un noto filantropo come Bill Gates aveva lanciato l’allarme – in un colloqui con il Financial Times – sul fatto che la tragedia della guerra in Ucraina stesse distraendo l’impegno dei governi europei verso lo stanziamento di aiuti umanitari verso i Paesi bisognosi.
Allo stesso tempo, la rinuncia di Chouinard al patrimonio di famiglia è in linea con la sua lunga tradizione di sostanziale disinteresse verso le regole tradizionali commerciali e con l’amore che da sempre nutre per l’ambiente. “Speriamo che questo influenzi una nuova forma di capitalismo che non finisca con pochi ricchi e un mucchio di poveri”, ha dichiarato Chouinard al New York Times. “Daremo la massima quantità di denaro alle persone che lavorano attivamente per salvare il pianeta”.
Patagonia continuerà ad operare come società privata a scopo di profitto, con base a Ventura, in California, vendendo oltre 1 miliardo tra giacche, cappelli e pantaloni da scii ogni anno. Ma i Chouinard, che hanno controllato Patagonia sino ad agosto, non saranno più proprietari dell’azienda. La famiglia ha trasferito irrevocabilmente le azioni con diritto di voto, pari al 2% del totale, in una nuova entità denominata Patagonia Purpose Trust. Il fondo, che sarà supervisionato da membri della famiglia e da loro stretti consiglieri, mira a garantire che Patagonia tenga fede al suo impegno di gestire l’attività in modo socialmente responsabile e ceda i profitti.
A causa di questa donazione, i Chouinard pagheranno 17,5 milioni di tasse. La famiglia ha inoltre donato il restante 98% delle azioni comuni a una nuova no-profit chiamata Holdfast Collective, che riceverà tutti i profitti della compagnia e li userà per contrastare il climate change. Un’operazione, quest’ultima, che non comporta alcun beneficio fiscale.