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L’impatto dell’evoluzione delle soluzioni di IA generativa sarà avvertito anche nel mondo del cinema, come testimonia il cortometraggio The Frost. Un filmato da 12 minuti, visibile per intero su MIT Technology Review (qui sotto un fotogramma), che dimostra come gli algoritmi siano già oggi in grado di creare sequenze video verosimili senza l’intervento di addetti alla computer grafica o agli effetti speciali.

IA generativa e Cinema: il cortometraggio The Frost

Il progetto è stato messo in campo da Waymark, un’azienda di Detroit. A comporre il contenuto sono fotogrammi ottenuti da DALL-E 2, lo stesso modello di OpenAI su cui poggia il servizio Bing Image Creator di Microsoft. Più nel dettaglio, l’executive producer Josh Rubin ha sottoposto all’intelligenza artificiale un prompt (descrizione testuale) delle scene da ottenere, dando poi il risultato in pasto a D-ID, uno strumento in grado di partire da un’immagine statica per dar vita a movimenti realistici. Queste le sue parole.

Abbiamo costruito un mondo partendo da ciò che DALL-E ci ha restituito. È un’estetica strana, ma l’abbiamo accolta a braccia aperte. È diventata il look del film.

The Frost: un fotogramma tratto dal lungometraggio creato dall'IA generativa

Un approccio dunque differente rispetto a quello di altri esperimenti simili già visti, nei quali era direttamente l’IA generativa stessa a creare l’intero filmato. Non è da escludere la possibilità che, presto, si possa assistere al debutto di cortometraggi o addirittura di lungometraggi della stessa natura.

Sappiamo inoltre che questo tipo di tecnologia sarà impiegato nell’ambito dell’advertising. Tra le realtà del settore che hanno già annunciato iniziative che puntano in questa direzione ci sono Meta, il gruppo guidato da Mark Zuckerberg che controlla Facebook e Instagram.

Tornando all’ambito dell’intrattenimento, in questo caso del cinema, non fatichiamo a immaginare che qualcuno abbia già pensato a come automatizzare l’intero processo, con buona pace di sceneggiatori, registi, attori e addetti alla post-produzione: un copione scritto da ChatGPT e tutto il resto affidato da DALL-E o a un altro modello con le medesime abilità. E via al botteghino.

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